"Per massimizzare lo spazio piuttosto ristretto", spiegano gli architetti, "abbiamo scelto di invertire il modo di osservare la casa". "Invece di cercare di adattare i mobili alla casa, abbiamo deciso di inserire l'appartamento in un mobile! Anche se questo può sembrare assurdo, è da subito parsa come soluzione ideale per aggirare i vincoli imposti".
Una grande parete curva di legno attraversa l'intero spazio, collegando tutte le funzioni, e offrendo al contempo una vista panoramica sulle montagne circostanti. Questo mobile-parete incorpora, e intreccia, ogni necessità legata agli usi quotidiani. Sedute, letti impilati, un angolo lettura con una finestra interna, cedono poi il passo alle bianche superfici della cucina, dietro cui è collocato un bagno. È l'elemento mobile quindi che definisce lo spazio, in maniera affatto ingombrante, ma piuttosto libera e confortevole.
Grazie alle tende che rotolano nella parete centrale della struttura, la zona notte può godere di un ideale senso di privacy. L'atmosfera degli interni è ispirata alla riparata vita di montagna e all'idea di cabina, rivisitata in chiave contemporanea.


Architetti: h2o architectes
Cliente: Privato
Superficie totale: 55 mq
Completamento: estate 2012









Per una nuova ecologia dell’abitare
L’eredità di Ada Bursi si trasforma in un progetto d’esame del biennio specialistico in Interior Design allo IED di Torino, in un racconto sull’abitare contemporaneo, tra ecologia, flessibilità spaziale e sensibilità sociale.