Le sue opere sono state esposte in numerosissimi musei americani ed europei. In particolare, al Canadian Museum of Contemporary Photography, nel 2003, e al Musée national del Beaux-arts du Québec nel 2008, che hanno dedicato personali sul suo lavoro. I disegni, le fotografie, le sculture, le installazioni e i progetti pubblici esposti ritraevano quasi sempre la città e le relazioni interpersonali con essa.
Charney si è laureato in architettura alla McGill Universtity di Montréal nel 1958 e ha lavorato sia a Parigi che a New York dopo aver ottenuto un master alla Yale University. È tornato a Montréal nel 1964, dove ha aperto uno studio e ha iniziato la sua carriera di docente nel dipartimento di architettura dell'Université de Montréal. In particolare ha istituito e diretto la facoltà di urbanistica dal '68 al '72 e il corso di architettura urbana dal '78 al '92. In seguito ha dato il via a tantissimi altri corsi di urban design e architettura, ed è stato ospite e critico onorario nelle università di tutto il mondo.
L'attenzione internazionale è arrivata con la sua proposta per il padiglione canadese all'Expo di Osaka nel 1970 (proposta che non è stata accettata ma che ha fatto molto scalpore). Dopodiché ha rappresentato per due volte il Canada alla Biennale di Venezia —una volta nel 1986 per la biennale d'arte, e un'altra nel 2000 per quella di architettura. Il fondatore e direttore della CCA, nonché suo grande amico e collaboratore, ne parla così: "Charney ha occupato un ruolo di spicco nell'arte e nell'architettura contemporanea, in una fusione vibrante di discipline che hanno incapsulato l'essenza del contesto urbano. Il suo lavoro ha abbracciato un vastissimo territorio, sia fisico che filosofico, e il suo contributo è stato apprezzato ovunque, soprattutto in Francia".
"Gli edifici del nuovo centro (arch. Peter Rose con Weol Argun) occupano in piena città una grande area libera lungo il boulevard del parco Rochester. La presenza di questo parco offriva l'occasione straordinaria di creare un giardino urbano a Montreal. […] Il Museo di Architettura aveva bisogno di un "parco-scultura" che fosse una sua propaggine organica, che fosse costantemente accessibile al pubblico, un luogo in cui riemergessero le più profonde stratificazioni della città, le divisioni catastali, un precedente disegno urbanistico, un antico frutteto. Dal CCA e dal Ministero della Cultura del Quebec è stato bandito un concorso, il cui vincitore — l'artista, storico e architetto Melvin Charney, uomo dotato di lauree quanto di genio, già protagonista del Padiglione Canadese alla Biennale di Venezia del 1986 — ha saputo cogliere appieno l'eccezionalità e lo spirito della situazione. Il suo progetto, ufficialmente approvato nel settembre 1987, prevede una notevole ed unica compagine di scultura urbana la cui sistemazione risponde perfettamente sia alle esigenze che alle possibilità del luogo."
Charney ha occupato un luogo di spicco nell'arte e nell'architettura contemporanea, in una fusione vibrante di discipline che hanno incapsulato l'essenza del contesto urbano
