Sapore dei mobili, oltre a proporre un differente punto di vista sugli eccessi produttivi, mette insieme due culture: quella giapponese e quella portoghese, i rispettivi paesi d'origine di Ryosuke e di Rui. Attivi entrambi a Milano, si sono conosciuti lavorando nello stesso studio e quando Rui ha mostrato a Ryosuke il volume Fabrico Próprio (un progetto di ricerca divenuto nel 2008 un libro sui dolci semi-industriali portoghesi), il giapponese ne è rimasto affascinato. Di qui hanno scoperto che furono i portoghesi a portare in Giappone nel XVI secolo il famoso pandispagna noto come castella, ancor oggi molto popolare. I due ci hanno visto un interessante incontro di culture e hanno deciso di farne qualcosa. Sapore dei mobili è divenuto l'occasione giusta per dare concretezza all'idea.
Con soli cinque mesi di sviluppo del progetto (per lo più nel tempo libero) il primo prototipo è stato realizzato insieme con artigiani italiani, in fusione d'alluminio. La piccola doppia piastra produce cinque tipi di dolce differenti. Sono state usate le forme archetipe di un vaso, di una sedia, di uno sgabello, di una credenza e di una lampada, lievemente arrotondate per "dare ai dolci un aspetto più gustoso", spiega Ryosuke. Il tutto con una tecnica di fusione che adotta una doppia piastra analoga a quella delle gaufres. Il progetto è stato presentato a Ventura Runway, nella zona di Lambrate, dove Rui e Ryosuke hanno 'cucinato alcuni mobili dal vivo'. Dato che non c'è stato il tempo di fare delle prove prima della presentazione, i due sono ben consci che il progetto richiede dei perfezionamenti, e la nostra conversazione termina con il suggerimento che forse il prossimo passo è lavorare in collaborazione con un pasticcere per elaborare una ricetta migliore per l'impasto.
