Design Academy Eindhoven

Durante il Salone del Mobile, allo Studio Zeta, cinquanta progetti di laurea e master hanno mostrato perché il design deve avere un collegamento stretto con la vita e un forte desiderio di darle un senso.

Dal 17 al 22 aprile, la Design Academy di Eindhoven ha portato nello Studio Zeta di Milano la sua visione sul design, riassunta in cinquanta tra i migliori progetti di laurea e master dell'ultimo anno (alcuni mai esposti, altri già presentati alla scorsa Dutch Design Week), che "hanno un collegamento stretto con la vita e il forte desiderio di darle un senso". I progetti hanno raccontato al pubblico del Salone come, rispondendo ai recenti valori e modelli di comportamento, il design può dare forma e aiutare a creare nuove realtà che, alla fine, riguardano tutti noi. "Il design raggiunge i risultati migliori quando risolve dei bisogni reali. Siamo intellettuali pragmatici", spiega la curatrice della mostra Ilse Crawford.

Diversi per tipologia, sensibilità e disegno gli oggetti coinvolgono diversi ambienti e attività umane. Il progetto di Philip Luschen (foto di apertura) Worth waiting for, per esempio, suggerisce ironicamente ai pazienti come superare l'imbarazzo, la noia, l'ansia della sala d'attesa; la serie Novel Hospital Toys, una collezione di giocattoli in legno della giapponese Hikaru Imamura, è dedicata invece ai piccoli pazienti per aiutarli a comprendere complicati esami medici. Con notevole spirito pratico e ampie potenzialità commerciali, Peeling Paradise di Rianne Koens è un set di accessori che permette di sbucciare gli agrumi in modo ottimale, di essiccarne e tritarne la scorza, in modo da poterla riutilizzare per aromatizzare cibi e bevande.

Disegnato da Noortje De Keijzer, My knitted boyfried è un cuscino dalla forte personalità, in parte gioco, in parte accessorio: lo si può abbracciare, cullare – perfino diverticisi insieme poiché è sempre di buon umore. Dennis Parren gioca infine con la magia della luce e dei colori: la sua lampada CMYK riflette sul soffitto una rete elusiva di luce azzurra, magenta e gialla. L'ha creata – spiega – non tanto per raccontare un fenomeno scientifico, quanto per mostrare che è la luce l'unica vera padrona del colore.

17 – 22 aprile 2012
Studio Zeta
via Friuli 26, Milano

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