Benvenuti a un nuovo Salone. E relativo Fuorisalone. Se state leggendo questa guida, probabilmente non ci siete mai stati. Chiariamo quindi subito i concetti base, partendo dal cliché di riferimento: Milano è la capitale italiana della moda e del design.
Come molti altri cliché, è tutto verissimo: sono due settori che rappresentano tra l’altro alla perfezione la doppia anima della città. Da un lato asburgica, selettiva e aristocratica, dall’altro illuminista, democratica e accogliente (capitale morale del paese, un tempo la chiamavano così). E che si trova perfettamente rappresentata tanto dalle blindatissime fashion week, con il loro codazzo di paillettes che si propaga su Instagram, come da quella festa diffusa e per tutti che è la Design Week.
Avventori della Design Week erano e sono i professionisti del settore, gli studenti delle scuole di design di Milano e di fuori, gli appassionati e i curiosi, l’adamantina categoria delle sciure di Milano – le signore bene che abitano i quartieri blasonati della città come Brera o Sempione, incarnazione dell’aristocrazia urbana che, come si confà alla città di Beccaria, partecipa con fervore alle sue manifestazioni più democratiche e popolari.
E poi ancora in milanesi in generale, i brianzoli, i lombardi, gli italiani, i turisti europei e internazionali, americani e asiatici che sciamavano sui taxi dagli aeroporti di Malpensa e Linate per perdersi tra la Fiera e le vie di Brera. Una moltitudine di sconosciuti che si trovava a condividere all’ora feliz il rituale dell’open bar. La Design Week di Milano, storicamente fissata per aprile, era diventata una grande festa di primavera, in cui il design era il minimo comune denominatore, ma forse non più il vero protagonista.
Tutto questo si è interrotto con il Covid, che ha fatto saltare una edizione (quella del 2020), ne ha rimandata un’altra a settembre (il Fuorisalone dell’anno scorso) con reazioni contrastanti, tra l’apprezzamento per l’edizione in tono minore e quindi più “umana” (un po’ anche in senso fantozziano), e la parallela delusione per l’assenza di quel piacevole vulgar display of power che la Design Week aveva saputo offrire negli anni ai suoi frequentatori.
Quest’anno il Salone torna in primavera, ma sul finale. Per i verginelli alla loro prima volta, ma anche per chi vuole ripassare i fondamentali prima di rilanciarsi nel baccanale della progettazione, ecco i punti chiave per prepararsi all’evento.
Immagine in apertura: IQOOS World Reveald, Alex Chinneck per Philip Morris