Milano Design Week, 5 cose da vedere oggi / 5

Dall’esposizione di OMA alla Fondazione Feltrinelli al design di Issey Miyake, fino ad arrivare alle stelle con Lunar Lender di EOOS con Laufen. Per il quinto giorno della settimana del design, la nostra selezione dei migliori eventi di oggi.

Sneakers! Non solo ai piedi dei visitatori del Salone, per accompagnarli nei percorsi che probabilmente segneranno il record di passi dell’anno: le scarpe, oramai un vero feticcio di design, sono anche in mostra a questo fuorisalone. Vibram, con allestimento luci di Mandalaki, dedica gli spazi del suo Connection Lab alla celebrazione dei 25 anni di FiveFingers, le calzature “con le dita”: più di cento esemplari sono stati scelti dal creatore Robert Flirt, recuperati dal suo archivio personale e da quello dell’azienda, tra cui il primissimo prototipo e svariate chicche, compresa una versione con il tacco. All’interno di Dropcity LINK, invece, Nike racconta la sua idea di futuro con DiSPAssembly Park. Al centro dell’installazione, le nuove ISPA, sostenibili, modulari e smontabili, una scarpa-manifesto in arrivo nel 2023 e che Domus ha avuto la possibilità raccontare in anteprima mondiale LINK in dialogo con il chief design officer del brand, John Hoke. Per restare in tema di futuro, da Base non perdetevi The Growing Sneakers, visionario progetto dello studente Nicholas Rapagnani, che fonde scienza e passione da sneakerhead, con una calzatura che utilizza materiali non ottenuti tramite processi industriali, ma semplicemente coltivati, perché ottenuti dai funghi.
A.S.

Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers!

BASE, Via Bergognone, 34, Milano
Foto Marco Menghi

The Shape of Things Ilbagnoalessi One di Stefano Giovannoni riparte dalla ceramica Saphir di Laufen. Il nuovo materiale che consentito, infatti, una reinterpretazione della collezione attraverso profili sottilissimi, prima impensabili. A 20 anni dalla collaborazione storica fra i due marchi, l’evoluzione dei pezzi è presentata attraverso un’installazione di Studio Lys. Distribuiti su un piano inclinato ispirato all’architecture oblique di Claude Parent, gli elementi di ceramica si riflettono su un grande specchio a parete. Ad anticipare l’esposizione è uno schermo che proietta cinque immagini che lo studio Snøhetta ha realizzato per l’occasione. “Ilbagnoalessi ci ha ispirato attraverso la sua qualità scultorea e la sua materialità” racconta Anne-Rachel Schiffmann, direttrice e senior architect nella sede newyorkese dello studio, “così abbiamo voluto imprimere a queste immagini una visione giocosa della relazione fra natura e artificio, dove l’acqua è protagonista”. Al piano terra, vi accoglierà Lunar Lender, progetto del 2018 dello studio viennese EOOS in collaborazione con Laufen: una capsula spaziale con orinatoio universale, che trae energia dall’urina attraverso elementi ceramici.
G.R.

Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

The Shape of Things

Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

The Shape of Things

Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

Principles, UniFor Ci sono progetti che nascono da un bisogno di ricapitolazione e di sintesi. Mettono un punto a un periodo per sancirne sia la fine sia un nuovo inizio. È il caso della collaborazione fruttuosa tra due giganti del progetto: OMA e UniFor, storica azienda del Gruppo Molteni. Insieme, hanno creato Principles, una vastissima collezione di mobili modulari per gli spazi del lavoro che è insieme contemporanea e old school e, quindi, attuale. Di primo acchito, sembra quasi un diligente esercizio accademico sulla modularità negli spazi pubblici: cerchi, semicerchi, serpentelli, linee dritte, superfici doppie, cilindri, piani affilati, luci incorporate, divisori, il tutto rivestito da rassicuranti toni post-Memphis con colori pastello alternati a tinte accese, e intriso di tecnologia e precisione made in Italy. Un ritorno alle origini ripreso anche dal nome. Stiamo parlando di una collezione composta da più di 100 elementi suddivisi nelle taglie “S, M, L, XL” riconfigurabili quasi all’infinito. È una collezione ufficialmente pensata per essere usata “in qualsiasi momento, da chiunque”, ma che diventerà presto il gioco preferito di designer e architetti. 
M.G.

Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Principles, UniFor

Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Principles, UniFor

Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design Da Issey Miyake, in via Bagutta 12, appesi a un pannello bianco, ci sono alcuni segmenti di stoffa che, messi insieme, formano una cifra da 1 a 9. Ogni giorno il numero cambia, perché sono i visitatori stessi a comporlo, dopo avere lanciato un dado a 10 facce. Essenziale, analogica e partecipativa, l’opera che accoglie il pubblico all’ingresso del negozio è stata creata da Tatsuo Miyajima per introdurre i due blouson che ha realizzato per la serie A-POC ABLE. Miyajima è uno dei più importanti artisti contemporanei del Giappone: è toccato a lui – per dirne una – l’onore di rappresentare il suo Paese alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1999. Dalla fine degli anni Ottanta, usa i numeri LED da 1 a 9 per rappresentare la vita e la morte, il tempo e lo spazio. Li ha impiegati su griglie, torri, circuiti integrati o contatori digitali e ora li ha intrecciati sui due giubbotti per Miyake. I capi, presentati anche con una video intervista all’artista, sono realizzati in Triporous™, materiale ricavato dagli scarti dei chicchi del riso e sviluppato da Sony Group Corporation: un filo nero sostenibile che ha anche il vantaggio di non scolorire mescolato alle fibre. Per “giocare” con l’installazione c’è tempo fino al 21 giugno.
E.S.

Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design

Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design

Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Opos / NonNo, Designers Selection Oggetti di uso quotidiano scelti da 13 designer internazionali in totale libertà, ma improntati al consumo etico, consapevole e sostenibile, che verranno poi messi in vendita a un costo massimo di 20 euro nei distributori automatici di NonNo. Il nuovo Certosa District ospita un’iniziativa che si pone nella scia di Opos, quell’esperienza fondante del fuorisalone milanese nata nel 1991 per dare visibilità a giovani designer talentuosi, e di NonNo, un negozio sperimentale H24 con distributori automatici che erogano prodotti di alta qualità d'abbigliamento, enogastronomia, articoli di design a un prezzo massimo di 99 euro. Designers Selection intende promulgare i valori del buon design che avevano animato Opos 30 anni fa, attualizzandoli per format e processo. I designer coinvolti sono Sebastian Bergne, Lorenzo Damiani, Monica Förster, Emmanuel Gallina, GumDesign, Giulio Iacchetti, JoeVelluto, Jasper Morrison, Donata Paruccini, Matteo Ragni, Gianmaria Sforza, StudioXdesigngroup, Paolo Ulian. Le loro proposte spaziano da giochi da condividere con i propri bambini a strumenti da cucina espressione di massima funzionalità, da articoli per un uso responsabile delle risorse e per la vita in città fino a oggetti semplici proposti come metafora e riflessione sul presente. Ogni scelta è corredata dalla “valida motivazione” scritta dal designer, che diventa così parte integrante del valore del prodotto che offrono al pubblico. Questa è la prima di una serie di iniziative in programma.
L.M.

NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo

Opos / NonNo, Designers Selection

NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo

Opos / NonNo, Designers Selection

NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo

Siamo arrivato al quinto giorno della Design Week di Milano e le cose da vedere non sono ancora finite. Non vi promettiamo di completare il tour di tutti gli eventi che il Fuorisalone ha da offrire, ma con la guida di oggi sarete certi di aver visto, ancora una volta, gli eventi imperdibili di oggi.

Sfoglia la gallery per scoprirli.

Immagine in apertura: DropCity, Galleria Sammartini – Chroma Park di (ab)Normal. Foto Marco Menghi

Sneakers! Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Non solo ai piedi dei visitatori del Salone, per accompagnarli nei percorsi che probabilmente segneranno il record di passi dell’anno: le scarpe, oramai un vero feticcio di design, sono anche in mostra a questo fuorisalone. Vibram, con allestimento luci di Mandalaki, dedica gli spazi del suo Connection Lab alla celebrazione dei 25 anni di FiveFingers, le calzature “con le dita”: più di cento esemplari sono stati scelti dal creatore Robert Flirt, recuperati dal suo archivio personale e da quello dell’azienda, tra cui il primissimo prototipo e svariate chicche, compresa una versione con il tacco. All’interno di Dropcity LINK, invece, Nike racconta la sua idea di futuro con DiSPAssembly Park. Al centro dell’installazione, le nuove ISPA, sostenibili, modulari e smontabili, una scarpa-manifesto in arrivo nel 2023 e che Domus ha avuto la possibilità raccontare in anteprima mondiale LINK in dialogo con il chief design officer del brand, John Hoke. Per restare in tema di futuro, da Base non perdetevi The Growing Sneakers, visionario progetto dello studente Nicholas Rapagnani, che fonde scienza e passione da sneakerhead, con una calzatura che utilizza materiali non ottenuti tramite processi industriali, ma semplicemente coltivati, perché ottenuti dai funghi.
A.S.

Sneakers! Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers! Magazzini Riccordati Tunnel 46, Via Sammartini, 46, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers! Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers! Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers! Vibram Connection Lab, Via Voghero 11, Milano
Foto Marco Menghi

Sneakers! BASE, Via Bergognone, 34, Milano
Foto Marco Menghi

The Shape of Things Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

Ilbagnoalessi One di Stefano Giovannoni riparte dalla ceramica Saphir di Laufen. Il nuovo materiale che consentito, infatti, una reinterpretazione della collezione attraverso profili sottilissimi, prima impensabili. A 20 anni dalla collaborazione storica fra i due marchi, l’evoluzione dei pezzi è presentata attraverso un’installazione di Studio Lys. Distribuiti su un piano inclinato ispirato all’architecture oblique di Claude Parent, gli elementi di ceramica si riflettono su un grande specchio a parete. Ad anticipare l’esposizione è uno schermo che proietta cinque immagini che lo studio Snøhetta ha realizzato per l’occasione. “Ilbagnoalessi ci ha ispirato attraverso la sua qualità scultorea e la sua materialità” racconta Anne-Rachel Schiffmann, direttrice e senior architect nella sede newyorkese dello studio, “così abbiamo voluto imprimere a queste immagini una visione giocosa della relazione fra natura e artificio, dove l’acqua è protagonista”. Al piano terra, vi accoglierà Lunar Lender, progetto del 2018 dello studio viennese EOOS in collaborazione con Laufen: una capsula spaziale con orinatoio universale, che trae energia dall’urina attraverso elementi ceramici.
G.R.

The Shape of Things Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

The Shape of Things Laufen Space, Via Alessandro Manzoni, 23, Milano
Foto Marco Menghi

Principles, UniFor Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Ci sono progetti che nascono da un bisogno di ricapitolazione e di sintesi. Mettono un punto a un periodo per sancirne sia la fine sia un nuovo inizio. È il caso della collaborazione fruttuosa tra due giganti del progetto: OMA e UniFor, storica azienda del Gruppo Molteni. Insieme, hanno creato Principles, una vastissima collezione di mobili modulari per gli spazi del lavoro che è insieme contemporanea e old school e, quindi, attuale. Di primo acchito, sembra quasi un diligente esercizio accademico sulla modularità negli spazi pubblici: cerchi, semicerchi, serpentelli, linee dritte, superfici doppie, cilindri, piani affilati, luci incorporate, divisori, il tutto rivestito da rassicuranti toni post-Memphis con colori pastello alternati a tinte accese, e intriso di tecnologia e precisione made in Italy. Un ritorno alle origini ripreso anche dal nome. Stiamo parlando di una collezione composta da più di 100 elementi suddivisi nelle taglie “S, M, L, XL” riconfigurabili quasi all’infinito. È una collezione ufficialmente pensata per essere usata “in qualsiasi momento, da chiunque”, ma che diventerà presto il gioco preferito di designer e architetti. 
M.G.

Principles, UniFor Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Principles, UniFor Showroom UniFor, viale Pasubio 15, Milano
Foto Marco Menghi

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Da Issey Miyake, in via Bagutta 12, appesi a un pannello bianco, ci sono alcuni segmenti di stoffa che, messi insieme, formano una cifra da 1 a 9. Ogni giorno il numero cambia, perché sono i visitatori stessi a comporlo, dopo avere lanciato un dado a 10 facce. Essenziale, analogica e partecipativa, l’opera che accoglie il pubblico all’ingresso del negozio è stata creata da Tatsuo Miyajima per introdurre i due blouson che ha realizzato per la serie A-POC ABLE. Miyajima è uno dei più importanti artisti contemporanei del Giappone: è toccato a lui – per dirne una – l’onore di rappresentare il suo Paese alla Biennale d’Arte di Venezia nel 1999. Dalla fine degli anni Ottanta, usa i numeri LED da 1 a 9 per rappresentare la vita e la morte, il tempo e lo spazio. Li ha impiegati su griglie, torri, circuiti integrati o contatori digitali e ora li ha intrecciati sui due giubbotti per Miyake. I capi, presentati anche con una video intervista all’artista, sono realizzati in Triporous™, materiale ricavato dagli scarti dei chicchi del riso e sviluppato da Sony Group Corporation: un filo nero sostenibile che ha anche il vantaggio di non scolorire mescolato alle fibre. Per “giocare” con l’installazione c’è tempo fino al 21 giugno.
E.S.

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Tatsuo Miyajima. Thinking Design, Making Design Issey Miyake showroom, via Bagutta 12, Milano
Foto Valentina Sommariva

Opos / NonNo, Designers Selection NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo

Oggetti di uso quotidiano scelti da 13 designer internazionali in totale libertà, ma improntati al consumo etico, consapevole e sostenibile, che verranno poi messi in vendita a un costo massimo di 20 euro nei distributori automatici di NonNo. Il nuovo Certosa District ospita un’iniziativa che si pone nella scia di Opos, quell’esperienza fondante del fuorisalone milanese nata nel 1991 per dare visibilità a giovani designer talentuosi, e di NonNo, un negozio sperimentale H24 con distributori automatici che erogano prodotti di alta qualità d'abbigliamento, enogastronomia, articoli di design a un prezzo massimo di 99 euro. Designers Selection intende promulgare i valori del buon design che avevano animato Opos 30 anni fa, attualizzandoli per format e processo. I designer coinvolti sono Sebastian Bergne, Lorenzo Damiani, Monica Förster, Emmanuel Gallina, GumDesign, Giulio Iacchetti, JoeVelluto, Jasper Morrison, Donata Paruccini, Matteo Ragni, Gianmaria Sforza, StudioXdesigngroup, Paolo Ulian. Le loro proposte spaziano da giochi da condividere con i propri bambini a strumenti da cucina espressione di massima funzionalità, da articoli per un uso responsabile delle risorse e per la vita in città fino a oggetti semplici proposti come metafora e riflessione sul presente. Ogni scelta è corredata dalla “valida motivazione” scritta dal designer, che diventa così parte integrante del valore del prodotto che offrono al pubblico. Questa è la prima di una serie di iniziative in programma.
L.M.

Opos / NonNo, Designers Selection NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo

Opos / NonNo, Designers Selection NonNo, Via Varesina 205, Milano
Courtesy NonNo