Ken Adam, lo scenografo dell’architettura brutalista

Noto ai più come il production designer dei set di James Bond, Ken Adam è stato sperimentatore di oggetti di scena e artefice di un’architettura cinematografica capace di fondere glamour e modernismo.

Dove può nascondersi una cellula terroristica? Alle volte, anche nell’antro di un vulcano giapponese estinto. Accade naturalmente nei film, come in quello che vede Ken Adam (1921 – 2016), scenografo tedesco attivo nell’Inghilterra del dopoguerra, disegnare ed allestire il covo della temibile Spectre in Agente 007 – Si vive solo due volte (You Only Live Twice), tra i più celebri film di James Bond.

Un ritratto di Ken Adam

Questo progetto monumentale e un po’ space-age non è però l’unico tra i lavori di Adam ad aver marcato un immaginario ed un filone cinematografico. Nei sette film della saga di 007 in cui sarà coinvolto, Adam ha fatto dell’accostamento tra architettura brutalista e sofisticazione mid-century un tratto distintivo che accomunerà interni tra i più disparati, dalle ville ai bunker, alle sale riunioni, le stanze d’albergo, le cappelle e le basi militari, fino ad includere persino le vetture futuristiche delle spie – un esempio su tutti, l’Aston Martin DB5 di Goldfinger. Il cemento a vista, grande protagonista, è impiegato per accentuare le linee strutturali dello spazio, sottolineandone la tensione dinamica ma convivendo con tocchi di sensualità offerti dal ricorrere delle forme circolari e da arredi scultorei resi invitanti dalla qualità tattile dei materiali.

La sua fertile attività, oggi ricostruita da un nuovo volume della casa editrice Taschen realizzato in collaborazione con la Deutsche Kinemathek, che di Adam ospita l’archivio, si dispiegherà in oltre cinquanta film e cinquant’anni di carriera. La matrice espressionista e brutalista che lo ha reso celebre non sarà però l’unica estetica con cui le sue scenografie riusciranno a flirtare. A fianco di Stanley Kubrick, Adam renderà iconica tanto la stanza dei bottoni del Dottor Stranamore che la maestosità barocca e suntuosa delle dimore di Barry Lindon, a testimonianza di una versatilità camaleontica, sempre al servizio delle esigenze della finzione cinematografica.

The Ken Adam Archive, Christopher Frayling, Hardcover bound in iridescent bicolor fabric with tipped-in four phase lenticular, 36 x 36 cm, 3,88 kg, 360 pages, with acrylic, engraved bookstand, €850.

Tutte le foto courtesy Taschen

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