Usare la grafica per raccontare il territorio: un formidabile romanzo turistico sulle Langhe

Metà guida e metà romanzo, Impossible Langhe è un quaderno di viaggio popolato da storie di uomini e donne, in cui lo studio grafico torinese Undesign unisce la cultura locale alla contemporaneità.

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1070, luglio-agosto 2022.

Impossible Langhe
è un romanzo turistico: metà guida e metà racconto. Un quaderno di viaggio, disegnato dallo studio torinese di grafica Undesign, con l’intento di tenere insieme la cultura locale delle Langhe, le sue specificità storiche e geografiche, con la contemporaneità. L’autore, Pietro Giovannini, cerca di dare risposta a una domanda tanto banale quanto frequente: perché le Langhe sono colline così speciali?

Il volume racconta un territorio fatto di contrasti e storie epiche, popolato da piccoli e grandi eroi del quotidiano come da incredibili visionari. Le colline e le valli, insieme alle città e ai borghi, dal basso Piemonte alla Liguria, fanno da cornice a una narrazione dirompente, ma puntuale, che suggerisce itinerari inaspettati catturati dalle immagini autoriali di Maurizio Beucci. 

Impossible Langhe, autore: Pietro Giovannini, progetto grafico: Undesign, immagini: Maurizio Beucci
Impossible Langhe, autore: Pietro Giovannini, progetto grafico: Undesign, immagini: Maurizio Beucci

La duplice natura di questo volume si manifesta anche nella struttura binaria del progetto grafico. I nove capitoli presentano due sezioni complementari: da un lato il viaggio geografico, dettagliato e analitico, accompagna il lettore tra punti panoramici, chiese campestri e frazioni. Dall’altro lato, gli inserti completano ogni itinerario con storie, tradizioni e personaggi. Questi contenuti si traducono visivamente attraverso mappe psicogeografiche che reinventano il territorio, con il trattamento a collage e le immagini lavorate in tonalità di colore. Sono chiari riferimenti all’Internazionale situazionista, un movimento che è stato capace di lasciare, tra il 1957 e il 1972, un segno nel panorama artistico del Novecento e che, proprio nelle Langhe, ha vissuto una stagione speciale. 

Nella sua genesi ebbe infatti un ruolo importante l’incontro tra gli artisti Pinot Gallizio e Piero Simondo che, nel 1955, fondarono ad Alba il laboratorio sperimentale del Movimento internazionale per una Bauhaus immaginista. Quest’ultimo, due anni dopo, aderirà all’Internazionale situazionista, che sarà al centro del dibattito sul ruolo e la funzione dell’arte. Anche le scelte tipografiche riflettono i caratteri del territorio. 

  

Per le titolazioni, Undesign ha scelto un graziato che esaspera le forme dei caratteri utilizzati per le etichette dei vini. La famiglia tipografica si arricchisce del famoso carattere Egizio, disegnato dal maestro Aldo Novarese e prodotto alla fine degli anni Cinquanta dalla Fonderia Nebiolo (assonanza non casuale per un progetto che racconta una terra di vigne e di vini), eccellenza piemontese riconosciuta nel mondo. 

Ampio spazio è dato alle fotografie, grandi come l’intera pagina o composte in aperture dedicate, come fossero cartoline in un quaderno di viaggio, arricchite da appunti e citazioni. Ne esce un ritratto originale, intimo e vero, di persone e luoghi con orizzonti molto diversi: storie che sembra impossibile coesistano nell’arco di pochi chilometri.

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