Lavorare all’interno di architetture d’autore è un esercizio complesso: significa da un lato non interferire con contesti spesso fortemente caratterizzati, dall’altro evitare approcci puramente mimetici.
Qui siamo nel condominio di Piazza Carbonari 2 a Milano – uno degli edifici per abitazioni più significativi del maestro milanese Luigi Caccia Dominioni –, e la richiesta della committenza era chiara: progettare un tavolo versatile che, accostato in più moduli, arredasse e configurasse in maniera diversa il grande salone dell’attico, per poter ospitare eventi collettivi temporanei quali mostre, presentazioni e concerti.
![Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021 Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2021/11/28/carbonari-un-tavolo-per-una-casa-dautore/domus-tavolo-carbonari-stefano-marongiu-marco-cattivelli-4.jpg.foto.rmedium.jpg)
Era il 1960 quando veniva costruito il condominio di piazza Carbonari 2. Sorto a blocco isolato in una zona della città allora periferica, l'edificio si contraddistingue per un andamento irregolare sui fronti, dettato dall'esigenza di raggiungere la massima altezza consentita dal Piano Regolatore Generale, e si conforma come una serie di ville urbane sovrapposte in altezza e orientate al giardino, tema caro all'architettura milanese.
L'impaginazione in facciata del blocco architettonico — delle finestre a filo facciata, unite tra loro da fasci di collegamento in opalino che si prolungano sugli angoli, e dei bow window, che fuoriescono come fratture dalla omogenea superficie del blocco — deriva come racconta lo stesso Caccia Dominioni dalla varietà delle piante.
![Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021 Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2021/11/28/carbonari-un-tavolo-per-una-casa-dautore/domus-tavolo-carbonari-stefano-marongiu-marco-cattivelli-8.jpg.foto.rmedium.jpg)
Da questa premessa nasce il progetto di Carbonari, un tavolo nato dalla collaborazione tra gli architetti Stefano Marongiu (Marabelli Marongiu Architetti) e Marco Cattivelli (Scattered Disc Objects): un oggetto leggero, smontabile senza attrezzi nei suoi componenti e interamente realizzato in leghe di alluminio. Quando non viene utilizzato, le sue parti possono essere disassemblate e raccolte in modo da occupare il minor spazio possibile e renderne più facile il trasporto.
Percorrendo la via della leggerezza, e scartando l’ostentazione volumetrica dei tavoli pensati per i grandi ambienti, i due architetti hanno fatto di Carbonari un tavolo che risponde alle esigenze funzionali ed estetiche del salone: uno spazio caratterizzato da infissi in alluminio anodizzato e dal mosaico pavimentale a motivi zoomorfi in graniglia di marmo, due elementi ricorrenti nei progetti del maestro milanese.
Quasi in punta di piedi, Carbonari tocca terra con le sue esili gambe – le cui basi sono regolabili e finite a specchio – e dà l’impressione di fluttuare nel vuoto.
![Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021 Carbonari, un tavolo, Stefano Marongiu e Marco Cattivelli, Milano, 2021](/content/dam/domusweb/it/design/gallery/2021/11/28/carbonari-un-tavolo-per-una-casa-dautore/domus-tavolo-carbonari-stefano-marongiu-marco-cattivelli-2.jpg.foto.rmedium.jpg)
Il tavolo misura 90 x 170 cm e i piani che lo compongono sono piegati per garantire un fissaggio eccellente e una maggiore resistenza strutturale. Ogni suo componente, sostituibile in caso di usura, è spazzolato a mano per garantire una superficie resistente ai graffi e ripristinabile.
L’uso dell’alluminio come unico materiale di realizzazione consente infine al tavolo di essere adatto anche per esterni e favorisce il riciclo del metallo, rendendo Carbonari un oggetto, oltre che lieve, anche un po’ eterno.
- Progetto:
- Carbonari, un tavolo
- Designer:
- Stefano Marongiu, Marco Cattivelli
- Luogo:
- Attico in Piazza Carbonari 2, Milano
- Fabbro:
- Riccardo Puglielli