La spazialità tessile della nuova collezione di Yoshiyuki Miyamae per Issey Miyake

Yoshiyuki Miyamae attinge all’arte di Tadanori Yokoo e alla sua storica collaborazione con Issey Miyake. Giubbotti e pantaloni, ricavati da un singolo pezzo di tessuto, diventano così tele per i dipinti dell’artista giapponese.

Questo articolo è apparso in origine su Domus 1061 di ottobre 2021.

La ricerca di una nuova bellezza

Il confine tra arte e design è semplice: al centro dell’arte ci siamo noi, al centro del design ci sono gli altri. Fare arte significa esprimersi e, quando esprimiamo noi stessi, non ci sono limiti. L’arte può essere interpretata liberamente anche dal pubblico. Penso che il suo potere, la sua capacità di porre domande al mondo, sia essenziale in qualsiasi epoca. Il design, per contro, richiede ai progettisti di trovare una soluzione esteticamente valida a una serie di problemi legati alla nostra vita quotidiana.

Nel caso del prodotto, poi, è cruciale fare capire a quante più persone possibile l’obiettivo: migliorare un oggetto in modo che sia più facile da usare. Per quanto riguarda la moda, i designer non dovrebbero solo creare qualcosa che sia visivamente innovativo e bello, ma anche proporre soluzioni adatte agli stili di vita e ai valori del tempo in cui viviamo, come la comodità e la funzionalità (un tessuto lavabile, resistente alle grinze, per fare un esempio).

Per avere la capacità di risolvere i problemi, i designer devono guardare con attenzione alla società e alla vita quotidiana. I “limiti positivi” sono essenziali: sono la premessa alla base di ogni decisione progettuale. Identificare le sfide, stabilire i limiti e risolvere i problemi dà origine a un buon progetto. Tuttavia, se ci si lascia confinare dalle restrizioni, è difficile andare al di là della propria immaginazione o pensare progetti capaci di toccare il pubblico. Come designer, cerco sempre di essere in contatto con l’arte, anche nella vita di tutti i giorni, nella convinzione che la filosofia e le idee degli artisti siano la forza motrice per rinnovare il design.

L’arte può anche essere un mezzo per rompere le barriere dei sistemi sociali esistenti, che limitano il libero pensiero, e fare posto a prospettive nuove e rivoluzionarie. Ho grande rispetto per gli artisti che sono capaci di creare qualcosa dal nulla. Lavorando insieme a un grande artista come Tadanori Yokoo, ho acquisito una nuova prospettiva che trascende il quadro del design. È stata per me un’opportunità di crescita, anche personale.
Penso che l’arte abbia sempre avuto un impatto sul design, sia che si tratti di qualcosa che ispira un senso di bellezza o di meraviglia capace di commuoverci, o di un’espressione così potente da cambiare i valori di una persona. Ciò che l’arte e il design hanno in comune è che entrambi evolvono nella ricerca di una nuova bellezza. Sono curioso di tutto: arte, natura, scienza o tecnologia. Le mie fonti d’ispirazione le trovo in diversi luoghi della vita quotidiana.
La gioia di imparare qualcosa di nuovo è la forza trainante che mi conduce alla prossima creazione.

Dettaglio del processo di lavorazione di A-POC ABLE che utilizza la programmazione informatica per impartire istruzioni a ciascun filo nella fase di realizzazione del tessuto. In questo modo, si viene a creare un singolo pezzo di stoffa che contiene tutte le informazioni necessarie per tagliare e cucire l’indumento.

Yokoo non ha mai posto al mio team alcuna condizione. Tuttavia, essendo difficile per noi designer progettare in totale libertà, all’inizio, abbiamo faticato a trovare un punto d’appoggio. Per procedere, abbiamo iniziato a studiare le numerose attività creative di Yokoo, decidendo su quali opere di quale periodo concentrarci.
Durante questo processo, abbiamo rivolto il nostro sguardo al suo stile creativo unico che si basa sull’iterazione. Così come il nostro approccio al progetto A-POC (A Piece of Cloth) è cambiato e continua a evolversi nel tempo, abbiamo identificato il denominatore comune del lavoro di Yokoo nella ripetizione e, da lì, abbiamo sviluppato un modo unico di creare i vestiti. Per esempio, nei giubbotti, l’opera d’arte di Tadanori Yokoo è tessuta in colori e forme diverse, in modo che appaiano come immagini invertite (in negativo). Questo ha dato al suo lavoro nuova linfa e un elemento di sorpresa. E siamo solo all’inizio.

(Yoshiyuki Miyamae)

L’obiettivo dell’arte è l’arte stessa

Se dovessi definire la differenza tra arte e design, direi che l’arte è vita, mentre il design è lavoro. L’arte, poi, non ha alcuna utilità o la esclude. Il design, invece, ha una funzione. Nella mia arte ho usato alcuni concetti presi dal design e ho messo a frutto la mia esperienza di graphic designer . Non sempre il mio lavoro è pensato per confrontarsi con la società. Penso che l’arte non sia qualcosa che si fa con un determinato scopo o per produrre un risultato. Il suo obiettivo è l’arte stessa.
Arte e design appartengono a mondi diversi, anzi direi piuttosto che sono in contrasto tra loro. Ignorandosi a vicenda, possono però sovrapporsi o influenzarsi. Pensando alle mie fonti di ispirazione, direi che non c’è distinzione tra ciò a cui faccio esplicito riferimento e tutto il resto. Sono influenzato da tutto quello che mi riguarda. La mia ispirazione, viene dai registri akashici del nostro universo.
Yoshiyuki Miyamae è un designer giovane e di grande talento. Ho lavorato con lui per molti anni al progetto grafico degli inviti di Issey Miyake per le settimane della moda di Parigi quando era il designer del marchio, quindi ci conosciamo bene. Mi fido di lui e non ho problemi a lasciare tutto nelle sue mani. Dare carta bianca a lui e al suo design per me vuole dire, anche trarre il massimo dalla mia arte.

(Tadanori Yokoo)

Immagine in apertura:
Allestimento dello store Issey Miyake in Giappone
Yoshiyuki Miyamae:
designer, nato a Tokyo nel 1976, nel 2001 entra nel Miyake Design Studio. Attualmente guida un team di esperti per la ricerca e lo sviluppo di A-POC
Tadanori Yokoo:
artista, nato a Nishiwaki, Hyogo, nel 1936, le sue opere sono parte delle collezioni dei più importanti musei di tutto il mondo. Nel 2015 ha ricevuto il 27. Praemium Imperiale

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