La panchina è in assoluto l’elemento di design più impiegato nelle locandine dei film ed evidentemente il più amato da scenografi, registi e direttori della fotografia. Non solo perché, banalmente, agevola le riprese frontali e laterali durante i dialoghi a due - ancora l’espediente narrativo più comune ed efficace per confessioni e grandi rivelazioni - ma perché assolve ormai a una funzione allegorica: la panchina è il luogo della pausa, della riflessione, della presa di coscienza e infine del confronto. La vicinanza fisica dei protagonisti, laddove seduti l’uno accanto all’altro, muove all’azione o all’espressione, ed è sulla panchina che questi si aprono, si confessano, si guardano, si toccano o anche solo condividono il silenzio. Ecco perché la panchina si tramuta in luogo-chiave e momento-clou del film, diventandone il manifesto. Vediamone qualche esempio, tra cult passati alla storia, pellicole d’autore e produzioni indipendenti.