Solo pochi giorni fa Mark Zuckerberg ribattezzava la sua azienda da Facebook Inc. a Meta, una versione aggiornata della grande società per azioni, che continuerà a controllare Facebook, Instagram e Whatsapp, oltre a sviluppare i visori di realtà virtuale Oculus Rift.

Ma l’onda d’entusiasmo, è stata cavalcata anche da un altro colosso statunitense. Nike ha presentato un totale di sette richieste allo Us Patent and Trademark Office, per proteggere i suoi marchi in diverse categorie tra cui “beni virtuali scaricabili” e servizi correlati per negozi al dettaglio e per l’intrattenimento.  

Secondo un rapporto di Input Mag., infatti, l’azienda avrebbe depositato domande di marchio per “Nike”, “Just Do It”, “Jordan”, “Air Jordan” così come il suo swoosh e il logo jumpman, estendendo l’applicazione dei propri brand registrati a prodotti pensati interamente per il mondo virtuale. Da fine ottobre sarebbero inoltre aperte alcune posizioni lavorative in Nike per creare contenuti in questo settore: il gruppo sarebbe alla ricerca di “virtual material designer of footwear” e di un “virtual designer” da inserire nel proprio team.

Di certo l’ibridazione dei brand di abbigliamento con il Metaverso è un esperimento già collaudato. Guardiamo ad esempi come Gucci Virtual 25 – le sneakers virtuali acquistabili a una decida di euro e “indossabili” grazie a un filtro dello smartphone – o alla capsule collection lanciata solo un paio di mesi fa dalla casa di moda Balenciaga su Fortnite. Anche la stessa Nike aveva già presentato sulla piattaforma di videogioco battle royale le skin dedicate alla stella dell’NBA LeBron James.