Design Miami/ Basel 2019: cinque opere di art-design che guardano al futuro del pianeta

Con il tema “Elements: Hearth”, il nuovo curatore Aric Chen stimola le gallerie di art-design internazionali a selezionare opere di ricerca sui materiali e le risorse energetiche, sui processi produttivi e il valore emozionale sotteso alle cose.

Design Miami/ Basel

Sono 43 le gallerie internazionali presenti alla quattordicesima edizione di Design Miami/ Basel. Tra la selezione di opere contemporanee, rari capolavori di modernariato di metà Novecento e mostre personali di designer storici e attuali, il nuovo curatorial director Aric Chen ha chiesto alle gallerie d’interpretare il tema: “Elements/Hearth”.

“È fin troppo chiaro che il ruolo del design non è solo esplorare materiali e modi di fare, vivere, consumare e produrre, ma è anche comprenderne l’impatto sul Pianeta, che è una vera urgenza”, spiega Chen. “Design e designer aiutano ad articolare il futuro. E quest’anno vogliamo evidenziare le visioni del design, mentre l’attività umana continua a modificare la natura stessa della Terra”. Infatti, la mostra collettiva “Design at Large” curata da Chen, che seleziona e mette in rilievo i lavori di nove gallerie, ha proprio cercato d’interrogarsi sul futuro dei materiali, delle risorse e della produzione nell’età dell’Antropocene.

Studio Mameluca (Mercado Moderno)

Comprendere l’impatto sul nostro pianeta significa anche saper guardare ciò che altre specie viventi hanno da insegnarci. I nidi sono sistemi strutturali e habitat perfetti. I grandi cocoon del progetto Manimal, dello studio brasiliano Mameluca, nascono infatti dall’osservazione del modo in cui gli uccelli usano le materie prime della natura e le assemblano in strutture autoportanti e di come questi animali interagiscono con il mondo.

Hanno svolto una ricerca sui nidi di alcuni uccelli brasiliani – João de Barro, João Graveto e Tecelões, gli uccelli tessitori – da cui hanno tratto tecniche costruttive e materiali: argilla, bastoncini e foglie, ma anche il modo con cui gli elementi tornano all’ambiente senza creare impatto. La ricerca è stata poi trasferita ad altri materiali di scarto: quello umano (legno di recupero, fibre di giunco, polpa di cartone, reti da pesca consumate), cercando una forma sostenibile di upcycling che utilizza le tecniche apprese dagli uccelli.

Floris Wubben (The Future Perfect)

Floris Wubben è cresciuto e pensa in grande. Dai primi macchinari per estrusione che fabbricava per i suoi vasi ad Amsterdam 10 anni fa, ha costruito un laboratorio capace di creare grandi arredi, come totem e tavoli, sempre attraverso la tecnica dell’estrusione dell’impasto ceramico. L’estetica della collezione è ispirata alla robusta architettura dei bunker di guerra.

Perché da bambino Wubben ha trascorso molto tempo nei vecchi reperti tra le dune e le foreste della provincia di Zeeland. Un’architettura difensiva solida e geometrica che si ritrova nei totem, nei tavoli in ceramica smaltata e nei nuovi grandi vasi. Il materiale ceramico rimane come prevalente, ma compaiono anche il legno nel Bunker Cabinet e il vetro nello specchio, suggerendo una futura ricerca nella giustapposizione dei materiali.

Design Miami/ Basel
Floris Wubben, Forced Vase model – The Future Perfect

Adam Nathaniel Furman (Camp Gallery)

La collezione Royal Family presenta tre arredi bizzarri dalle forme insolite: due ampi armadi, Benevolente e Solidale, e una seduta, Gioioso, realizzati a mano in collaborazione con Abet Laminati. La famiglia reale nella visione di Furman è la metafora dell’incubo domestico borghese, schiavo di modelli culturali, con due genitori e un bambino follemente viziato.

Un infante che è anche l’infanta, ma che non è libero di essere ciò che è. Furman rifiuta i codici e il facile buon gusto e propone un inno alla libertà in chiave “queer culture”. Gli arredi nascondono tributi al Rinascimento italiano, come il Tondo Doni di Michelangelo evocato nel cerchio dell’infante, e al Radical design italiano.

Lindsey Adelman

Paradise City è una collezione sull’espressività del vetro soffiato e della luce. Adelman ha incorporato la fonte luminosa direttamente nella superficie sfruttando un sistema di corrente a basso voltaggio e di led, e la capacità del vetro trasportare la luce lungo il suo spessore. La tecnologia è praticamente invisibile, consentendo ai pezzi di brillare come di luce propria.

Adelman racconta che l’ispirazione è uno “scontro di influenze” sul tema dell’istante e della caducità: W. Somerset Maugham (“Siamo pazzi quando chiediamo che qualcosa duri, ma... più sciocchi a non dilettarcene mentre ce l’abbiamo”) con Axl Rose (“Niente dura per sempre / Anche fredda pioggia di novembre”). E ci racconta che “il vetro rappresenta il flusso incessante del tempo, mentre la struttura è la civiltà alle prese con esso”.

Design Miami/ Basel
Studio Klarenbeek & Dros, Crystal, progetto di stampa 3D per Swarovski – Reorient-Arctic Collection. Foto © Mark Cocksedge

Studio Klarenbeek & Dros (Swarovski Designer of the Future)

Al suo quinto anno consecutivo a Design Miami/ Basel, Swarovski sceglie di tematizzare la selezione dei designer per promuovere prototipi con più ricadute sulla produzione. Tre le nuove categorie: superfici architettoniche; superfici e materiali da costruzione; home décor e illuminazione. 

Tra i tre selezionati, lo Studio Klarenbeek & Dros, specializzato in stampa 3D, che sviluppa una serie di oggetti in cristallo stampato, ispirati alla riduzione delle calotte polari artiche tra il 1984 e il 2012, a causa del riscaldamento globale. Gli oggetti sono prodotti con cristallo sotto forma di filamenti, da stampare secondo un morphing progettato al computer. È la prima volta che il materiale viene usato con questa tecnica e la divisione di innovazione di Swarovski prevede molte applicazioni per il mercato, dando nuova vita allo scarto della lavorazione.

Immagine di apertura: Camp Design Gallery presenta Three Characters in the Second Act: The Royal Family di Adam Nathaniel Furnam. Courtesy of James Harris. Design Miami/ Basel 2019

Evento:
Design Miami/ Basel
Curatore:
Aric Chen
Dove:
Basilea
Date:
11-16 giugno 2019

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