Copenhagen: una città curiosa e spumeggiante, dove l’eredità del design dei grandi Maestri pesa molto e insegna che l’amore per la realizzazione dei propri pezzi parte da una cura infinitesimale del più piccolo dettaglio. In un’atmosfera comunque aperta e conviviale.
Tra le mete imperdibili c’è sicuramente lo studio Frama, giovane marchio danese che trasforma il proprio showroom in uno spazio da vivere. All’ingresso i mobili restaurati di un’antica farmacia dell’800 diventano i perfetti espositori per la loro collezione di creme, bagnoschiuma, profumazioni per la casa e per la persona. Ma questo accade solo all'ingresso. Tutt’intorno ruotano le stanze dove vengono esposti i loro mobili: essenziali ma anche geniali, come la sedia 9.5°, che appare asimmetrica alla vista.
Una stanza all'interno della showroom. A destra la sedia 9.5°, che appare asimmetrica alla vista.
Una stanza all'interno della showroom. A destra la sedia 9.5°, che appare asimmetrica alla vista.
Quest’anno, insieme a Louisa Grey, interior designer e fondatrice di House of Grey a Londra, hanno ideato all’interno del loro spazio la mostra “Senses”, dove ogni locale diventa un’esplorazione dei sensi. Oggetti, complementi e arredi si susseguono nelle stanze, ritrovando una dimensione umana che trasforma la casa in uno spazio rigenerante.
Ma la sorpresa non finisce qui, al piano superiore altre stanze raccontano la loro filosofia di arredo: tagli di luce straordinari si accompagnano ad arredi minimalisti e funzionali racchiusi in stanze dove l'intonaco sembra ricordare la storia del palazzo. Non è solo un'esposizione dei loro pezzi ma il modo di rendere visibile ciò che sta sotto ogni loro progetto: atmosfere coinvolgenti a 360° dove ogni senso viene stimolato per trasmettere benessere, a partire dalle loro delicate profumazioni che accompagnano i visitatori nel percorrere le stanze. E proprio qui i Frama lavorano: con sale riunioni, angoli ufficio, studio fotografico che sembrano appartenere a un'altra dimensione.
Perché per loro la sinergia tra passato e presente diventa il punto di partenza alla base della creatività: un dialogo tra due poli opposti, in un mix tra approccio classico e contemporaneo, produzione digitale e analogica.