La cultura rave ispira la mostra di Parasite 2.0 “Temporary Lovers”

Alla galleria ar/ge kunst di Bolzano, il collettivo di architetti progetta una serie di arredi che sono stati in seguito “imbrattati” da un laboratorio/festa di 24 ore.

Parasite 2.0, “Temporary Lovers”, veduta della mostra, ar/ge kunst, Bolzano, 2019

Occupazioni spaziali, sottoculture urbane e progettazione condivisa sono i temi esplorati dal collettivo di architetti Parasite 2.0 per la mostra “Temporary Lovers”. In particolare, è il concetto di Temporary Autonomous Zones, coniato dallo scrittore anarchico Hakim Bay, a influenzare lo sviluppo dell’esposizione curata da Emanuele Guidi alla galleria ar/ge kunst di Bolzano.

Le T.A.Z. sono momenti di riappropriazione temporanea di luoghi abbandonati – spesso edifici industriali – per feste o raduni illegali. Gli spazi di scarto del capitalismo vengono occupati da comunità che integrano classi sociali, etnie e orientamenti sessuali differenti, senza pregiudizi e in modo orizzontale. I margini frammentati della società si fondono insieme in un unico corpo danzante, che non ha nessuna rivendicazione politica, ma il cui unico intento è quello del godimento collettivo.

Parasite 2.0 interpreta questi principi e pratiche integrando una festa al programma di attività previste nello spazio espositivo. I dispositivi progettati dallo studio – a metà tra l’installazione artistica e l’arredo funzionale – sono stati modicati dagli studenti della Libera Università di Bolzano durante un laboratorio di 24 pre, pensato come se fosse un rave party.

Oltre a pensare al progetto installativo, il collettivo di architetti ha concepito anche una serie di strumenti “ignoranti” con cui colonizzare il progetto iniziale: plastiche termoretraibili, vernici colorate a spray e poliuretano colabile. Gli spazi di ar/ge kunst, inizialmente puliti e asettici conservano adesso le tracce dell’evento, in cui i partecipanti hanno condiviso passione, amore e libertà.

Titolo mostra:
Temporary Lovers
Autore:
Parasite 2.0
A cura di:
Emanuele Guidi
Date di apertura:
fino al 4 maggio 2019
Luogo:
ar/ge kunst
Indirizzo:
via Museo 29, Bolzano
Con il sostegno di:
Libera Università di Bolzano, Facoltà di Design e Arti Pasticceria Hofer, Bolzano Provincia Autonoma di Bolzano, Ripartizione Cultura Fondazione Cassa di Risparmio Comune di Bolzano, Ripartizione Cultura
In collaborazione con:
Studio Exhibit della Facoltà di Arti e Design della Libera Università di Bolzano
Partecipanti workshop “Let me love you for 24h” :
Daniel Adlmueller, Michelangelo Boldrin, Giovanni Campitelli, Daniela Capaldo, Carla Carrasco, Filippo Contatore, Lucrezia Erbisti, Marilia Fara, Camilla Hoffmeister, Vincent Lidenmueller, Mark Markin, Isabella Panigada, Lucilla Patrizi, Maximilian Pellizzari, Gaia Sartorato, Theodor Seegers, Antonio Severi, Lucia Tomasi, Gaia Tovaglia.

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