La Ferrari si racconta attraverso un nuovo allestimento per gli appassionati

Progettato da Benedetto Camerana, il rinnovato spazio museale di Maranello ripercorre la storia del Cavallino e del suo fondatore attraverso documenti, foto e le vetture di sette decadi.

Benedetto Camerana rinnova gli spazi museali di Ferrari a Maranello

Emilia-Romagna, pendici dell’appennino, Ferraritown. Al secolo Maranello, provincia di Modena e capitale del motorismo dal 1943, anno in cui Enzo Ferrari vi trasferì la propria azienda da Modena per salvarla dai bombardamenti.

Pub, ristoranti, hotel, negozi di fiori e cartolerie: tutto o quasi porta nel nome un richiamo al Drake e alle sue macchine rosse e la toponomastica urbana si divide tra padri della patria ed eroi delle quattro ruote. Ma niente equivoci sulle gerarchie: in piazza del municipio, campeggia il monumento al fondatore. Proprio da qui, con una breve passeggiata che costeggia l’Auditorium Enzo Ferrari prima e la scuola media Dino Ferrari poi, si giunge al Museo della casa, al 43 di una lunga via anch’essa intitolata a Dino Ferrari.

Inaugurato nel 1990, l’edificio di tre piani per un totale di circa 2.500 mq compone oggi il polo museale del Cavallino assieme al museo Enzo Ferrari di Modena aperto nel 2012. Nel 2017 i visitatori delle due sedi erano stati 530mila, 160mila dei quali proprio a Maranello. Ottimi numeri e prospettive ancora migliori grazie al recente riallestimento di quest’ultima sede. 

Curati dall’architetto Benedetto Camerana – già autore dei musei della Juventus e dell’Alfa Romeo e di numerosi spazi al Villaggio Olimpico di Torino 2006 – gli spazi non si limitano a mostrare automobili ma raccontano piuttosto una storia grazie a una sceneggiatura che conduce il visitatore come lungo un film a episodi in cui ogni stanza è un capitolo. A questo scopo, il team di Camerana ha previsto un sistema di nuove pareti che, come una quinta scenica, ridefinisce le aree, indica il percorso espositivo, fornisce un supporto visuale grazie anche al progetto grafico pensato dallo Studio Fionda e, non ultimo, funge da ulteriore spazio espositivo per fotografie, disegni, modellini, schermi.

Anche le sottili ma ben visibili pedane su cui sono collocate le automobili sono state oggetto di riflessione: da un lato la necessità pratica di porre un limite garbato alla passione a volte arrembante dei visitatori, dall’altro il diktat dei guardiani dell’ideale ferrarista che non avrebbero accettato piedistalli così alti da alterare le proporzioni del design.

Il nuovo corso del museo è stato recentemente inaugurato con due mostre: “Passion and Legend” e “Driven by Enzo”, entrambe aperte fino a maggio. La prima ripercorre la storia della Ferrari e del suo fondatore attraverso documenti, foto e le vetture di sette decadi suddivise in quattro aree tematiche: Enzo Ferrari; Come nasce una Ferrari; Questioni di Stile; Ferrari Racing; Formula 1. Tra i bolidi di questa sezione, la 250 Gt Berlinetta, la Dino 246 e la 812 Superfast e le vetture da gara di gente come Schumacher, Schekter e altri campioni.

La seconda è invece dedicata alle vetture a quattro posti utilizzate personalmente da Drake e vede tra le protagoniste la 250 GT 2+2 del 1960 e la 456 GT approvata personalmente dal patron nel 1988 pochi mesi prima della morte. 

Titolo mostra:
“Driven by Enzo”; “Passion and Legend”
Date di apertura:
settembre 2018 - maggio 2019
Sede:
Museo Ferrari
Indirizzo:
Via Alfredo Dino Ferrari 43, Maranello (Modena)

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