L’anima “di metallo” di Jean Prouvé in mostra a Château La Coste

Galerie Patrick Seguin e Château La Coste hanno raccolto pezzi rari del designer francese svelando la sua maestria nella lavorazione del metallo e trasformando la Demountable House in una suite di lusso.

Jean Prouvé, L'âme du metal, 2018

“Puoi reggermi questa sedia? Voglio mostrarti cosa c’è sotto”. Insieme al curatore e collezionista Patrick Seguin osserviamo attentamente sessanta pezzi rari di Jean Prouvé esposti a Château La Costeau, nel sud della Francia. “Come vedi c’è un punto di saldatura qui, uno qui e uno qui, ma si ha l’illusione che sia un pezzo solido. C’est magnifique".

Allestita nel padiglione di Renzo Piano di recente costruzione, per metà sepolto nei vigneti della Provenza, la mostra “Jean Prouvé, l’âme du métal” riunisce gli oggetti raccolti per oltre 30 anni da Laurence e Patrick Seguin (fondatori della Galerie Patrick Seguin). I pezzi, per la maggior parte prototipi, edizioni limitate e rarità, spaziano dalle sedie alle scrivanie fino agli elementi architettonici prefabbricati originali degli anni ’40 e ’50.

“La gente pensa che Prouvé sia ovunque, ma quando mi viene chiesto quante sedie di Prouvé ci siano, rispondo solo un paio di migliaia”, spiega Patrick Seguin. Non tante come si potrebbe pensare. La mostra è incentrata sugli straordinari risultati raggiunti dal designer francese con la lavorazione del metallo. Attraverso l’equazione perfetta “funzione=forma” Prouvé applicava gli stessi principi costruttivi tanto a un tavolo quanto a una casa prefabbricata.

Alla domanda su quale sia l’eredità lasciata da Prouvé, Seguin risponde: “Prima di Prouvé tutto era tubolare. Ha introdotto negli edifici e nei mobili la tecnologia che all’epoca veniva usata per costruire aerei e automobili. Utilizzava la sua tipica forma a compasso sia per la struttura di un edificio, sia di una sedia: non tutti sanno che la sua tipica forma metallica ripiegata è stata all’origine di una frattura con l’azienda di alluminio per cui lavorava, poiché utilizzava pochissimo materiale”.

Jean Prouvé, Demountable house
La Demountable House 6x6 è stata realizzata nel 1944 da Jean Prouvé nella regione della Lorena, in Francia, per le vittime di guerra, ed è stata adattata dallo studio di architettura Rogers Stirk Harbour + Partners nella Suite 30 di Villa La Coste

Tra gli arredi iconici troviamo la scrivania Présidence (1955) e la sedia Standard (1934-1953), oltre ad alcuni elementi prefabbricati. Uno, in particolare, è il pannello utilizzato sulla facciata della Fédération Nationale du Bâtiment di Parigi, costruita nel 1949.

“Fu il primo courtain wall in alluminio mai prodotto, con pannelli prefabbricati realizzati nello stabilimento di Prouvé. I camion arrivavano la mattina presto e la costruzione era semplicissima. Nel 1991 si decise di abbatterlo per ‘problemi di isolamento’. È stata una disgrazia”.

Oltre alla mostra, c’è la possibilità di visitare la 6x6 Demountable house di Prouvé esposta l’estate scorsa nel padiglione di Renzo Piano. L’edificio è stato riadattato da Richard Rogers e trasformato nella Suite n°30 di Villa La Coste, un hotel di lusso situato in cima alle colline di Chateau La Coste.  La casa è in affitto per i veri appassionati di architettura.

“Sapevi che Prouvé era il presidente del concorso che ha premiato Renzo Piano e Richard Rogers per il Centre Pompidou? C’è un’affiliazione diretta tra i tre....”.

Titolo:
Jean Prouvé, l’âme du métal
Curatori:
Galerie Patrick Seguin
Museo:
Padiglione Renzo Piano, Château La coste
Date di apertura:
25 novembre – 5 marzo 2018
Indirizzo:
2750 Route De La Cride, Le Puy-Sainte-Réparade, Francia

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