In anteprima: Lake Como Design Fair

Il design contemporaneo si sposta nell’incantevole cornice del Ridotto del Teatro Sociale di Como, con un nuovo progetto destinato a un pubblico internazionale. Lo raccontano i co-fondatori Margherita Ratti e Lorenzo Butti.

A settembre, un nuovo appuntamento si inserisce nell’agenda internazionale del design contemporaneo: la prima edizione di Lake Como Design Fair si preannuncia come una piattaforma di riferimento per la progettazione emergente e non solo. Nella suggestiva cornice del Ridotto del Teatro Sociale di Como, spazio di grande fascino, una selezione di 100 pezzi provenienti da tutta Europa. Sono sedie, vasi e paraventi “ognuno con ispirazioni diverse”, sottolinea Margherita Ratti. Porta a esempio due screen: quello di Duccio Maria Gambi, pensato a partire dal muro tra Israele e Palestina, e quello di Pietro Russo, che riprende una struttura di separazione vista in una chiesa antica di Noto. La stessa varietà si riscontra nella ricerca dei materiali, nelle forme, nei riferimenti. 

La Chaise Musicale dedicated to Boris Vian, Perfect Documents
David Dubois, Protected Vases
Chair, design Pierre Gonalons
Atelier Jespers, Stool © Pascal Vangysel
Caradavide, Territorio Dark
Transit Vases, Dean Brown
Club Chair, Jonas Lutz
Stone Big, design Alexandre Zhu

“L’idea era quella di una fiera con il formato di una mostra”, dicono i co-fondatori. Tutto sarà in vendita, compresi gli elementi realizzati per il bar e il bookshop su progetto di Draga & Aurel, e le luci di Demetrio Zanetti di Demosmobilia. Mentre il catalogo – più simile a un volume critico, con tanto di testi di professionisti del calibro di Oscar Duboÿ – avrà non solo la funzione di supporto alla manifestazione, ma farà anche il punto sulla scena del design contemporaneo, a partire dall’osservatorio privilegiato e condiviso dell’iniziativa comasca. 

Anche una semplice sedia avrà il suo ruolo nell’effetto sorpresa generato dalla griglia espositiva, disegnata in funzione del teatro stesso

“Sarà un evento commerciale e divulgativo allo stesso tempo, dove anche una semplice sedia avrà il suo ruolo nell’effetto sorpresa generato dalla griglia espositiva, disegnata in funzione del teatro stesso”, dice Ratti, parlando del suo progetto curatoriale. “I 100 oggetti, selezionati tramite open call e chiamate dirette, sono ispirati al contenitore in cui verranno presentati: il Ridotto del Teatro Sociale di Como. Le sedie (circa 40 per ripercorrere altrettanti anni di storia del design), sono pezzi iconici, funzionali, che conosciamo tutti. I vasi, elementi forse più facili, sono eclettici, con le maggiori possibilità in termini di forma e decoro, e una scala più accessibile. I paraventi sono complementi un po’ dimenticati, che fanno riferimento al mondo del teatro, della scenografia e della decorazione, ma anche a quello architettonico, legato allo spazio. Si sono misurati con questo progetto designer, architetti e artisti. Tre categorie di oggetti sviluppate su diversi livelli”. Nelle grandi stanze l’allestimento sarà minimo, proprio per permettere un dialogo diretto tra l’esposizione e la sua suggestiva cornice. Da ultimo, una sezione di opere grafiche sempre legate al mondo della progettazione. Da segnalare anche la partnership con Wopart, fiera del disegno, delle opere su carta e di fotografia di Lugano (dal 20 al 23 settembre). 

Margherita Ratti, curatrice e co–fondatrice della fiera

Circa il 40% degli elementi esposti è stato realizzato appositamente per la fiera. Dietro le macro-categorie di oggetti, progettisti emergenti e già noti (Andrea Branzi, Konstantin Grcic, Donald Judd, Pierre Gonalons, Giuseppe Arezzi, Dean Brown, Stories of Italy, tra i tanti), ma anche aziende come Thonet, Alias Design, Desalto e Tubes, editori di design come Perfect Documents e Paradiso Terrestre, gallerie specializzate (Camp Design Gallery, Atelier Jespers, Cabana Mad, The Impermanent Collection, A1043, ecc), “perché le forme di produzione e di promozione oggi sono molto diverse”. “Non si tratta di un esperimento singolo. Al contrario, vorremmo diventare un punto di riferimento significativo. Stiamo già lavorando alla prossima edizione”, dice Lorenzo Butti, direttore della fiera. Ma perché a Como? “Oltre al legame personale che abbiamo con questa città, qui c’è una storia di architettura e design d’avanguardia. Basta citare, tra i tanti, Ico Parisi e Giuseppe Terragni. Il teatro è proprio accanto alla sua Casa del Fascio. L’abbiamo scelta per il respiro internazionale e il background culturale”. 

Fig.1 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.2 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.3 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.4 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.5 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.6 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair
Fig.7 Il Ridotto del Teatro Sociale, sede della Lake Como Design Fair

Lake Como Design Fair si inserisce nel panorama più ampio disegnato dall’associazione Wonderlake Como, fondata un anno fa da Butti stesso. “Sono originario di queste zone ma in realtà non ci ho mai vissuto”, spiega. “Ora che sono rientrato, ho scoperto un territorio maturo per un pubblico transfrontaliero, che ho voluto supportare con progetti editoriali e iniziative culturali, spesso finalizzate alla riscoperta di luoghi dal valore artistico e storico, come nel caso del Ridotto del Teatro Sociale di Como. Un evento in provincia riesce a uscire dai suoi confini per la qualità del suo contenuto. In questo caso, è interessante il gioco di contrasto tra pezzi contemporanei e affreschi antichi. Anche per questo non abbiamo voluto stand nelle sale. Sarà bellissimo”. 

  • Lake Como Design Fair
  • 19 – 23 settembre
  • Margherita Ratti
  • Teatro Sociale di Como
  • via Vincenzo Bellini 3 Como