Seguente e conseguente alla mostra piemontese, una selezione di autoproduzioni, edizioni proposte direttamente dai designer e, in quota minore, da gallerie. Tra queste ultime è stata in particolar modo la giovane Camp Design Gallery a distinguersi con i lavori degli Analogia Project, Veronica Todisco e David Lindberg, autori scelti da Beatrice Bianco e Valentina Lucio, fondatrici della galleria, come autori sui quali puntare nel design autoriale e di ricerca.
Nel Festival due sono poi stati i temi conduttori: il rapporto tra natura e artificio e quello del design di relazione nella sezione Io/Noi. La prima coppia Natura/Artificio ha messo in luce quanto debito le nuove strade della ricerca autoprodotta abbiano nei confronti della scienza, soprattutto quando la natura è indagata come maestra di processi creativi più che come repertorio formale. Vividi esempi sono stati in questa sezione i vetri di Laura Couto Rosado, che utilizza la fisica applicata per far crescere in tempo reale cristalli sintetici come fossero forme plasmabili, e gli oggetti di Tijmen Smeulders che nella monomatericità e nella rifrazione della luce trovano una ragione d’essere molto intimista, come nella scultura di alluminio Mirror che è quasi una maschera specchiante e deformante che ci invita a ragionare sul riflesso che percepiamo di noi stessi.
6–8 novembre 2015
Operæ 2015. 6. Festival del design indipendente
Torino