Tomorrow is...

Nata per celebrare i 10 anni di attività di departure, dipartimento della Vienna Businnes Agency, “Tomorrow Is...” è una mostra multimediale sul lavoro dei più interessanti creativi freelance di Vienna.

Prodotta da departure – la Creative Unit di Vienna Businnes Agency – nell’ambito delle celebrazioni per il decennale di attività e inaugurata durante la Vienna Design Week, “Tomorrow Is...” è una mostra/installazione multimediale dedicata al lavoro creativo indipendente a Vienna.
Dopo il richiamo alla mostra cult “This Is Tomorrow” (Whitechapel Gallery, London 1956) e il dichiarato riferimento espositivo alla Knowledge Box di Ken Isaacs (ca.1960), “Tomorrow Is...” offre spunti di ricerca, facendo il punto sui lavori sviluppati nell’arco di un decennio e che contribuiscono all’attrattività della capitale austriaca.
I lavori selezionati e presentati sono opportunamente organizzati secondo quattro categorie: “Resources”, “Social Matters”, “Urban Fabric” e “Communities” all’interno delle quali resta comunque la fertile trasversalità che è intrinseca nel soggetto.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Invece che fare vuota celebrazione, la ricerca si confronta con il principio di realtà che rende misurabili i risultati, rivelandone innovatività e limiti. Superato quindi anche il lessico delle euroburocratiche best practice, attraverso i grandi schermi interattivi che scardinano il normale rapporto del corpo con i dispositivi touch-screen, al MAK si viaggia verso il mondo del cambiamento. Un mondo, va sottolineato, che nel caso presuppone una serie di modalità molto site-specific, così che esperienze storiche quali la Wiener Werkstätte riaffiorano più di una volta – è il caso, per esempio, della manifattura J. & L. Lobmeyer.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Dal mondo fashion vengono rosa mosa di Springer/Mizobuchi – con recupero di tradizioni e aggiornamento di lavorazioni all’insegna della contaminazione culturale – e (A&C) Awareness & Consciousness di Christiane Gruber, la quale ritiene, attraverso i suoi pezzi unici, di evocare “un auspicio personale a condurre una vita consapevole”.
Con The Idea of A Tree di misher’traxler studio, l’innovazione è sull’inversione dell’importanza tra oggetto e processo produttivo, che finisce per avere un’importanza concettuale superiore all’oggetto stesso. Una macchina solare produce cilindri cavi tessuti nelle 24 ore, più o meno intensamente colorati a seconda dell’intensità della luce del sole. La macchina – un tempo nata per liberare l’uomo dal lavoro – che produce in realtà oggetti da ri-usare (come un paralume, un cestino ecc.) più che da usare.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Naturalmente, c’è il design che comincia a espandersi e smaterializzarsi, allontanandosi dall’oggetto: ecco Studio Dankl con il programmatico LESS! I Love Brot – lavoro sull’insostenibile ecologia dell’usa e getta, a partire dal dato per cui un quarto del pane acquistato ogni giorno viene gettato via. O, ancora, Institute of Design Research Vienna (IDRV) che, in un’ottica di transitional design, ragiona sull’economia della riparazione e della condivisione come alternativa ai prodotti a decadenza programmata.
Uno stato sociale ben strutturato è la premessa di GoodGoods di dottings, filiera dedicata ai diversamente abili che possono produrre localmente e distribuire a livello internazionale. In VinziRast-mittendrin, troviamo invece una grande attenzione al dialogo intergenerazionale: l’edificio – recuperato eroicamente da gaupenraub+/- insieme a senzatetto, studenti e attivisti attraverso una forma avanzata di co-housing partecipativo a costi molto bassi – ricorda che a Vienna esiste anche altro, oltre al “posh-style” di Zaha Hadid che, giusto dietro al MAK, occupa la Angewandte.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Già nota, l’installazione add on. 20 meters high degli studenti di Design.build studio guidati da Fattinger, Orso, Rieper evoca a suo modo lavori con carattere di evento, come i Guerrillawalks organizzati da Oliver Hangl e i “Worldclass-Wieden-Tour” di Landsiedl e Akdogan. Interessanti anche i progetti più immateriali di medio termine, come l’app “Cycling Public” messa a punto da feld72 (Flieth, Obrist, Paintner, Scheich, Zoderer) per incentivare l’uso della bicicletta attraverso chilometri percorsi/punti accumulati sotto forma di servizi culturali, biglietti di musei ecc. Alternativo davvero, per senso, ruolo e visione, è l’Hackbus di Hackbus Team che si muove nelle periferie per condividere con la gente abilità legate all’uso di software, hardware e network.
Sfogliando i touch-wall, si incontrano anche le ottime ricerche di Angelika Fritz e Michael Rieper confluite nel film How to Live in Vienna, seguite o precedute da Modeling Vienna di Expanded Design-Andreas Rumpfhuber.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
“Tomorrow Is...” offre i propri contenuti live grazie all’installazione realizzata da Lochner, Pawlik e Roedelius con Redaktionsbuero Ost, oltre che in Rete e nel catalogo a stampa Something Special – Vienna the Creative City, con i progetti ritenuti più significativi dalle due curatrici Martina Fineder (studiosa del peculiare Viktor Papanek, da qualche giorno professoressa a Bauhaus-Weimar), ed Eva Kraus (già direttrice della Kiesler Foundation, ora direttrice del Neues Museum Nuremberg). Nel catalogo trovano posto anche altri saggi – di Lotter, Rauterberg, Reiter, Weber – nonché la complementare ricerca di Brigitte Felderer “The Viennese Way”.
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
Vista della mostra di departure "Tomorrow is ...", MAK FORUM. © MAK/Mika K. Wisskirchen
In dieci anni, Departure ha erogato 27,2 milioni di euro, innescando investimenti privati per 93,8 milioni di euro, sostenendo 438 dei 2.020 progetti presentati, con 1.937 posti di lavoro stabilizzati o creati.
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