A Ginevra, ogni anno a febbraio si tiene Lift, una conferenza-evento sull'innovazione, diventata ormai un vero e proprio brand internazionale e da molti considerata un appuntamento imperdibile. Per l'ottavo anno consecutivo, Lift ha attirato speaker di alto livello e pionieri dell'innovazione per esplorare le tendenze attuali della tecnologia.
Il sottotitolo dell'edizione 2013 – "Make Innovation Happen" – suggerisce chiaramente il tema su cui si è declinato il programma celebrato a Ginevra tra il 6 e l'8 febbraio.
Non è un caso che la sede scelta per la conferenza sia proprio la culla del web: qui al CERN, il più importante laboratorio di fisica del mondo, nel 1980 giunse come consulente nel campo dell'ingegneria del software il giovane fisico inglese Tim Berners-Lee. Vi realizzò, per uso interno, il primo software per immagazzinare informazioni e mettere ordine nella crescente quantità di dati prodotti dai computer utilizzati per gli esperimenti scientifici. Quel prototipo, mai pubblicato, formerà la base concettuale per il futuro sviluppo del World Wide Web.
La conferenza in senso stretto è divisa in diverse sessioni all'intersezione di sociologia e tecnologia con presentazioni e spunti da parte di alcuni dei più grandi innovatori al mondo. Oltre alla conferenza tradizionale, ospitata nell'auditorium del CICG di Ginevra, Lift si caratterizza per il ricco programma parallelo fatto di workshop, eventi, venture night ed esposizioni dedicate a studenti e a startupper locali e non. Il tutto in un clima rilassato e aperto.
Qui sopra: Grand-Central il progetto di laurea di Thibault Brevet all'ECAL / Scuola cantonale d'arte di Losanna.
I diversi temi trattati dai vari relatori sono legati – ed è questa la vera ragione d'essere del successo internazionale di Lift – da un comune approfondimento dei risvolti sociali delle tecnologie sia nel mondo lavorativo sia negli aspetti personali.
Lift13: Make Innovation Happen
Per l'ottavo anno consecutivo, Lift ha attirato speaker di alto livello e pionieri dell'innovazione per esplorare le tendenze attuali della tecnologia e cercare sempre nuove opportunità di crescita economica, sociale e personale.
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- Luisa Castiglioni
- 01 marzo 2013
- Ginevra
Alla base di ogni intervento si ritrova infatti l'assioma secondo cui tecnologia e società si influenzano a vicenda: a volte è la tecnologia che cambia la nostra maniera di vivere, a volte succede il contrario ed è l'utilizzatore-utente a trasformare la tecnologia, usandola per fini diversi da quanto previsto da aziende e sviluppatori. L'obiettivo della conferenza Lift, portato avanti con coerenza durante le otto edizioni ginevrine e le altre organizzate in Asia e Francia, è dunque quello di individuare le sfide, le criticità e le opportunità che si presentano nel variegato e onnipresente mondo dell'innovazione tecnologica e di trasformare queste innovazioni in opportunità di crescita economica, sociale e personale.
Ad arricchire i contenuti di Lift vi è la costante interazione tra persone provenienti da background molto diversi: studenti, imprenditori, artisti, ingegneri, giornalisti, designer, sociologi, professionisti della comunicazione, avvocati, docenti. Quest'anno ad accompagnare le parole dei relatori si sono radunati più di 1.000 partecipanti provenienti da 30 Paesi. Non sorprende, quindi, che Lift sia considerato da molti un contesto prezioso, un microcosmo fatto di eccellenze dove nascono le idee. E dove le idee si incontrano. Questa circolazione benefica di idee e proposte per il futuro è rafforzato dal generale senso di informalità che vi si respira, dalla forte attenzione sul contenuto delle presentazioni e dalla voglia di condividere, che di rado si percepisce durante incontri di questo tipo. Esistono tante conferenze per chi ha già avuto successo; Lift vuole essere invece la conferenza per chi avrà successo in futuro. Sono di casa, infatti, relatori internazionali non troppo conosciuti, che hanno qui modo di dimostrare di essere pronti a diventare pensatori di riferimento.
Alla base di ogni intervento si ritrova l'assioma secondo cui tecnologia e società si influenzano a vicenda.
Quest'anno personaggi provenienti da gruppi e organizzazioni come Wipro, MIT Media Lab, Futurescaper, Etsy, Arduino e Freitag, ma anche attivisti, come la greca Konstantina Zoehrer, ricercatori e CEO di start-up hanno scandagliato l'impatto delle tecnologie digitali sulla nostra vita. La presenza diffusa seppur sotterranea di marchi commerciali e aziende ha fatto storcere il naso ai puristi della prima ora, agli appassionati che ogni anno si ritrovano a Ginevra per riflettere sull'interazione tra tecnologia e società. Ai critici forse è sfuggito che uno dei principali temi di questa edizione è stato proprio la possibilità da parte delle aziende di unire valori tradizionali e nuove tecnologie, competenze antiche ed estetica contemporanea: di essere insieme artigianali e globali approntando nuove modalità di progettazione e distribuzione, modelli di business innovativi e una gestione delle risorse umane basata sull'etica e sul rispetto dell'uomo.
A innalzare il livello del dibattito sono stati soprattutto gli interventi di alto livello critico ed intellettuale intorno alla relazione tra fantascienza, ricerca tecnologica e design da parte dello scrittore americano Bruce Sterling e di Anthony Dunne, direttore del programma di Design Interactions al Royal College of Art di Londra e fondatore – insieme a Fiona Raby – di Dunne & Raby, duo da sempre impegnato a utilizzare il progetto come medium per stimolare riflessioni tra designer, aziende e pubblico sulle implicazioni sociali, culturali ed etiche delle tecnologie esistenti ed emergenti.
Una sfida per Lift e per le altre conferenze è da sempre far incontrare e conoscere partecipanti e relatori. A Ginevra si è cercato di facilitare gli incontri attraverso un ricco calendario di workshop. Quello che ha raccolto il maggior successo è stato sicuramente "Harming and Protecting Robots: Can we, should we?": ribellione etica e sociale a quello che rischia di tramutarsi nel ricatto emotivo dei robot nei confronti dell'uomo.