Chris Kabel ama le qualità intrinseche dei materiali che utilizza, scherza volentieri su quella che definisce "una pigrizia intelligente" in grado di ritagliargli una posizione appartata ed una visione quasi antropologica all'interno della sua disciplina. Non é un caso che la sua mostra si apre con la descrizione di un pezzo, che non é semplicemente un oggetto. Come non é un pezzo di furniture design: é sicuramente una seduta, non una classica seppure le sue perfette proporzioni facciano intravedere e suggeriscano per questo gesto misuratissimo un utilizzo assolutamente aperto: "It's a bit like sharing a bath in the sauna but then without the nakedness and the wetness". Chris Kabel mi indica sorridendo la scritta che ha voluto sul muro bianco della galleria, ma é davvero come condividere l'esperienza della sauna senza l'esperienza del bagnato e della nudità. Scherza, mentre ci portano un caffè, che decidiamo non appoggiare seppure servito su un vassoietto, per evitare incidenti su questo bellissimo pezzo su cui siamo seduti, mentre la nostra conversazione glissa, volontariamente sulla voga del pezzo unico e delle edizioni limitate. Questo é comunque, gli faccio notare un capolavoro di menuiserie. Lui mi mostra le millimetriche porzioni di legno rimosse con maestria dal blocco unico ricavato da un tronco di mogano intero lungo dieci metri.

È davvero divertente sentirlo descrivere questo processo di curvatura che gli faccio notare risiede nell'eleganza del gesto che quasi non contempla la possibilità di un prototipo.

Ogni anno, il Witte de With e TENT organizzano Shared Space, un intervento nell'area che le due instituzioni hanno in comune al primo piano. Invitato per la terza edizione nel 2010, Kabel propose di trasformare lo spazio Shared Space in un luogo di incontro pubblico molto simile alla piazza di un villaggio. E fu proprio in quella occasione, sottolinea il designer, che nacque l'idea di questa panchina circolare che potesse servire invece che a dividere lo spazio in una sezione anonima a creare al suo interno uno spazio di intimità.
Non c'é colla e non ci sono perni per compattare questa circonferenza, che é in origine anch'essa stata creata come esigenza di coesione tra due importanti spazi culturali della città di Rotterdam, la città dove Kabel risiede

Concordiamo su questo punto ma ricordo a Chris Kabel che a Rotterdam c'era la possibilità di lasciare messaggi sul muro e di leggere i materiali, cataloghi e libri dei due spazi espositivi come in un circolo di pensiero.
Insistendo, su questo fatto perché oltre alle qualità oggettuali di Wood Ring, trovo che questo sia per Kabel un lavoro davvero totemico poiché é l'idea di eleganti costruzioni di spazi condivisi che é decisamente sottesa alla filosofia del suo design.


Lui é in partenza per un isola al Nord delle coste canadesi dove la scomparsa dell'industria della pesca e l'estinzione del merluzzo hanno lasciato splendide e incredibili tracce di un passato da rivitalizzare e attende un suo gesto di proposizione critica e oggettuale. Nel frattempo, dopo una dialogo con una filosofa del design del calibro di Louise Schouwenberg, Kabel attende un testo che lo illumini sui suoi meccanismi di lavoro: quando si dice smart lazyness…
Chris Kabel: Wood Ring
Fino al 2 maggio 2012
Galerie kreo
31 rue Dauphine, Paris

Per una nuova ecologia dell’abitare
L’eredità di Ada Bursi si trasforma in un progetto d’esame del biennio specialistico in Interior Design allo IED di Torino, in un racconto sull’abitare contemporaneo, tra ecologia, flessibilità spaziale e sensibilità sociale.