Sviluppato come progetto di tesi, il tagliere Single Hand Cook permette alle persone, che hanno disposizione una sola mano, di compiere una serie di operazioni che altrimenti sarebbero insormontabili. Operazioni molto semplici – come affettare un filone di pane, imburrare le fette biscottate, aprire un vasetto di yogurt, tagliare frutta e vegetali, sostenere un uovo, grattugiare il formaggio – azioni che noi ripetiamo ogni giorno quasi senza rendercene conto. Il tagliere è così uno strumento flessibile che può assumere sette conformazioni diverse; dopo l'uso, tutti i suoi attrezzi possono essere riposti all'interno del suo perimetro, componendo una forma compatta. Laura Bossi
Nata nel 1986 a Vilnius, in Lituania, Gabriele Meldaikyte abita e lavora a Londra. Si è avvicinata al design partendo da un'idea precisa: "la povertà è la madre dell'innovazione".
Come applichi questo concetto al tuo lavoro?
Io intendo la frase "La povertà è la madre dell'innovazione" in due modi diversi. In primo luogo, la miseria o la mancanza di denaro stimolano la creatività umana. Per esempio, se non ci si può permettere di comprare un tavolo o una sedia, si risolve il problema creandoli con le risorse disponibili. Credo proprio che l'origine della creatività umana, e in particolare del design, sia questa.
L'altro senso, quello che applico al mio lavoro, è che i miei oggetti di design subiscono le costrizioni di certi vincoli e, di solito, è qualcosa che ha a che vedere con il denaro. Questo genere di situazioni stimola la mia creatività, spingendomi a identificare strade diverse che possano portare all'innovazione progettuale.
Hai vinto il premio SaloneSatellite dei Saloni WorldWide Moscow con il progetto Single Hand Cook, un kit di strumenti da cucina: destinato ai disabili, si usa con una sola mano.
Mi puoi raccontare come è nato?
Single Hand Cook era il mio progetto di laurea all'Accademia di Belle Arti di Vilnius. Dato che era il mio progetto finale ho deciso di tentare la sorte in un campo nuovo e inconsueto. Così mi sono dedicata al tema della disabilità. La parte analitica del mio progetto si basava su visite ai centri di supporto per disabili, su colloqui personali con i medici e con i loro pazienti. Il progetto si è sviluppato in quattro mesi e per me è stato un periodo di grande fatica e di grande impegno. Dopo la sua buona riuscita, ho iniziato a credere nella possibilità di lanciarne la produzione in serie.
Che effetto ti ha fatto presentare Single Hand Cook a Milano nel corso dei Saloni? Insomma: i Saloni di Milano sono soprattutto una manifestazione dedicata al design dell'arredamento e dell'illuminazione, con una forte inclinazione per le occasioni mondane…
È stato un po' strano presentare un progetto come questo in mezzo ai mobili e alle lampade. Ma non era la prima volta: la stessa sensazione l'avevo avuta al Salone Satellite di Mosca nel 2009. Comunque sono felice che abbia attirato l'attenzione di tanti visitatori.