Loop.ph: design farm

Presentando l'agricoltura urbana al London Design Festival di quest'anno lo studio di design londinese loop.ph ha condotto i visitatori per luoghi in cui piante e vegetali crescevano nelle situazioni più improbabili. Testo Robert Such

Nel corso dell'ultimo anno, il progetto MetaboliCity di Loop.ph ha riunito un centinaio di persone – scienziati, cuochi, orticoltori, studenti di design e anche operai della manutenzione stradale – allo scopo di progettare, costruire e installare moduli di coltivazione leggeri per far crescere erbe e vegetali in giro per la città.

I siti cittadini comprendevano un ristorante, un ufficio e un centro civico. Negli interni i progettisti hanno installato un sistema idroponico. Chi passa da un complesso residenziale dell'East End trova zucche, zucchine e fagioli che si arrampicano sul palo di un lampione. All'esterno dei leggeri tralicci tridimensionali di tubi di carbonio e fiberglass, alti due metri e mezzo, sostengono le piante le cui radici stanno in sacche riempite di terriccio. MetaboliCity nasce da un progetto battezzato Nobel Textiles, condotto in collaborazione tra Loop.ph e John Walker, premio Nobel per la Chimica nel 1997 per i suoi lavori sulla conservazione e la conversione dell'energia nella struttura delle cellule.

Loop.ph è stato fondato nel 2003 per iniziativa di Rachel Wingfield, progettista di tessuti e ricercatrice presso la Saint Martins School of Art and Design di Londra, e dell'artista Mathias Gmachl. Wingfield e Gmachl si erano incontrati al circo, durante un lavoro con il FoAM, un gruppo di ricerca artistica multidisciplinare collettiva di Bruxelles, in occasione di un evento sul rovesciamento dei ruoli tra performer e spettatore. I progetti di Loop.ph riguardano opere sensibili all'ambiente, come tessuti luminescenti alimentati dall'energia degli elettrodomestici lasciati in standby; lenzuola luminose per combattere i disturbi stagionali dell'umore; e un'installazione luminosa che cambia secondo il tempo atmosferico. Tra le loro attività collaterali una ricerca su come utilizzare i generi alimentari per alimentare celle a energia solare. "Spesso adoperiamo il linguaggio familiare per comunicare idee nuove – e talvolta non ortodosse – per vivere su questo pianeta con levità e con rispetto", dichiara Rachel Wingfield.

Prima di sviluppare MetaboliCity Wingfield e Gmachl hanno anche lavorato come artisti residenti in un ospedale londinese, indagando sul ruolo delle piante nella terapia medica. Il loro lavoro seguente con Walker e la notizia degli aumenti mondiali dei prezzi degli alimentari hanno fatto nascere l'idea di mettere insieme progetto e agricoltura. "Secondo me la produzione alimentare urbana dà a qualunque cittadino un'occasione di autonomia. E poi porta a una diversificazione delle forme di vita urbane e crea luoghi di bellezza", afferma Rachel Wingfield. Nel progetto MetaboliCity l'intenzione era "dare alle persone", dichiara, "la capacità di agire in ogni modo possibile per trasformare la città in luogo di produzione dell'abbondanza invece che semplice sito di consumo".

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