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L'Hélicoptère par Hermès: innovazione in movimento

Nasce dalla partnership tra Hermès e Eurocopter la speciale edizione Vip del bimotore EC135: un redesign firmato dall'italiano Gabriele Pezzini. Testo Loredana Mascheroni Foto Eric Raz, Vincent Lappartient.

Che una Maison del lusso si cimenti nella progettazione di un elicottero può sembrare azzardato, perlomeno bizzarro, e ingenera quasi sicuramente la convinzione che nella migliore delle ipotesi si tratti di una operazione di styling ben riuscita. Ma a chi conosce Hermès, la sua storia di eccellenza artigiana e l'etica del progetto che contraddistingue le sue creazioni – e che si respira intensa nei suoi laboratori di produzione – risulta chiaro come questa nuova sfida rappresenti la tappa naturale del percorso nel mondo del viaggio che la "maison del calesse" ha intrapreso sin dal 1837. A smentire ogni perplessità è poi il fatto che Hermès – che dall'originario mondo dell'equitazione è approdata in tempi recenti ad auto e aerei – ha intrapreso il completo redesign degli esterni e degli interni di un modello di elicottero esistente in partnership con il colosso del settore Eurocopter (la prima partnership nella storia di entrambe le aziende). E lo ha fatto con la volontà di accomunare competenze tecnologiche e competenze 'estetiche', mettendo in atto un processo di stretta collaborazione tra ingegneri tedeschi, artigiani francesi e il designer italiano (Gabriele Pezzini), che ha fatto da catalizzatore delle forze in campo. In solo otto mesi di lavoro il team ha partorito l'edizione speciale del flessibile bimotore EC135 – battezzato l'Hélicoptère par Hermès – che sarà sul mercato a ottobre 2008. L'obiettivo è produrre dieci esemplari all'anno, per distillare sul mercato una giusta quantità del modello Vip. Per entrambe le aziende, per ragioni differenti, i tempi erano maturi per l'operazione: Hermès voleva estendere la propria visione del viaggio a un nuovo mezzo di trasporto, e a Eurocopter mancava la versione da trasporto civile di un modello flessibile e funzionale come l'EC135, che ha mietuto grandi consensi nel trasporto di sicurezza. Ma era soprattutto il mercato a essere decisamente maturo per l'elicottero Vip a uso privato, come confermano i dati di vendita della stessa Eurocopter (significativi perché primo produttore mondiale di elicotteri con un giro d'affari annuo di 3,8 billioni di euro): il comparto è cresciuto del 30% ogni anno negli ultimi tre, per attestarsi a quota 111 esemplari venduti nel 2006, mentre i primi otto mesi del 2007 indicano 126 elicotteri venduti a privati.

I confortanti dati della crescita del mercato dell'aviazione civile hanno sicuramente dato una buona spinta alla messa in cantiere del progetto per l'Hélicoptère, affidato a Gabriele Pezzini, che già da qualche anno collabora come consulente e per i progetti speciali della Maison. "Per ridisegnarlo, ho dovuto innanzitutto studiare a fondo quel mondo unico, così denso di significati e meccanismi che è l'elicottero", racconta. "Poi ho individuato le parti che erano modificabili, perché non interferivano con il funzionamento aeronautico. Infine, ho trasformato ogni vincolo tecnico in uno spunto per trovare una nuova soluzione che ne migliorasse la funzionalità". L'intervento più importante ha interessato il pattino di atterraggio, che Pezzini ha completamente ridisegnato e che è stato particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori: presenta un cambio di sezione che dal tondo passa al piatto nella parte superiore per facilitare l'accesso a bordo, un accorgimento semplice ma efficace. L'identità Hermès doveva poi essere immediatamente riconoscibile già a un primo sguardo. Lo spunto per creare un elemento grafico che servisse allo scopo è nato dal filo di lana che gli elicotteri tengono fissato al 'naso' della cabina di pilotaggio come rilevatore dello spirare del vento: un filo arancio corre liberamente lungo la carlinga, da parte a parte, per collegare 'l'Hélicoptère' a 'par Hermès', una sorta di firma fatta idealmente con il filo del famoso "point Sellier". L'arancio della scritta e dell'elica si combina con il marrone scuro della cabina di pilotaggio (ideale per attenuare i riflessi della luce sul vetro) e stacca dal bianco panna scelto per l'area passeggeri. E poi ci sono piccole ma importanti modifiche di elementi di dettaglio: maniglie, luci di segnalazione poste verticalmente sul nesso di congiunzione tra i due corpi dell'elicottero, luci di posizione sull'elica posteriore.

L'intervento sull'interno è stato tutto teso a migliorare la gestione dello spazio e la funzionalità. Pezzini ha diviso il vano a disposizione in tre volumi indipendenti: la cabina di pilotaggio è separata parzialmente dall'area passeggeri, a cui si accede da porte scorrevoli, da un vetro trasparente; la zona cargo, accessibile solo dall'esterno tramite due porte, è stata attrezzata con un ripiano che tiene separate valigie da cappotti. Anche la scelta dei colori contribuisce a separare percettivamente gli spazi: marrone scuro per l'area piloti, prevalenza di beige per quella passeggeri. Tutte le parti metalliche delle pareti interne sono ricoperte con la "toile H", lo storico resistente tessuto degli anni Trenta che originariamente ricopriva i tubi dei pompieri di Parigi e che venne utilizzato poi dalla Maison per le sue borse proprio per la sua estrema resistenza. La scelta del tessuto per i rivestimenti interni dell'elicottero ha portato con sé anche l'adozione di un'altra variante rispetto agli standard comuni: l'adozione di etichette di sicurezza in tessuto jacquard invece dei tradizionali adesivi. Un altro dettaglio di stile ma anche la firma del designer, che da sempre gioca con la decontestualizzazione. La pelle viene utilizzata per tutti gli elementi che vengono direttamente a contatto con i passeggeri: i sedili dei piloti e le poltroncine della zona trasporto, le tasche laterali, i piani di appoggio del ripiano tra le due sedute. Solo il knowhow dei maestri artigiani Hermès ha reso possibile utilizzare in un elicottero tali materiali di pregio, rispettando i rigorosi test ignifughi e mantenendo lo standard di qualità richiesto dalla Maison. Le maggiori difficoltà sono state incontrate nel trattamento e nella lavorazione della pelle: i trattamenti ignifughi fanno normalmente perdere morbidezza alla pelle, difficile oltretutto da modellare su superfici rigide. La portata della trasformazione dell'EC135 è testimoniata dalle richieste di convalida alle autorità di certificazione, in seguito a oltre cinquanta modifiche. "Il lavoro che ho fatto sugli interni è stato improntato alla semplificazione, alla pulizia degli spazi e anche al conseguimento di una funzionalità percettiva", continua Pezzini. "La scelta di cuciture orizzontali sulle sedute e sui tappetini va in questa direzione". Tutto per il comfort e per creare un'armonia di volo ancora più importante se ci si trova su un velivolo piccolo e fluttuante come un elicottero.
Pelle e tessuto trattati e lavorati dagli artigiani
Hermès sono stati usati per connotare
gli interni
Pelle e tessuto trattati e lavorati dagli artigiani Hermès sono stati usati per connotare gli interni
La zona cargo,
accessibile dall’esterno, è stata attrezzata
con un ripiano che tiene separate valigie
da cappotti
La zona cargo, accessibile dall’esterno, è stata attrezzata con un ripiano che tiene separate valigie da cappotti
Dettagli
di elementi di innovazione apportati da Pezzini
al progetto originale
Dettagli di elementi di innovazione apportati da Pezzini al progetto originale

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