I confortanti dati della crescita del mercato dell'aviazione civile hanno sicuramente dato una buona spinta alla messa in cantiere del progetto per l'Hélicoptère, affidato a Gabriele Pezzini, che già da qualche anno collabora come consulente e per i progetti speciali della Maison. "Per ridisegnarlo, ho dovuto innanzitutto studiare a fondo quel mondo unico, così denso di significati e meccanismi che è l'elicottero", racconta. "Poi ho individuato le parti che erano modificabili, perché non interferivano con il funzionamento aeronautico. Infine, ho trasformato ogni vincolo tecnico in uno spunto per trovare una nuova soluzione che ne migliorasse la funzionalità". L'intervento più importante ha interessato il pattino di atterraggio, che Pezzini ha completamente ridisegnato e che è stato particolarmente apprezzato dagli addetti ai lavori: presenta un cambio di sezione che dal tondo passa al piatto nella parte superiore per facilitare l'accesso a bordo, un accorgimento semplice ma efficace. L'identità Hermès doveva poi essere immediatamente riconoscibile già a un primo sguardo. Lo spunto per creare un elemento grafico che servisse allo scopo è nato dal filo di lana che gli elicotteri tengono fissato al 'naso' della cabina di pilotaggio come rilevatore dello spirare del vento: un filo arancio corre liberamente lungo la carlinga, da parte a parte, per collegare 'l'Hélicoptère' a 'par Hermès', una sorta di firma fatta idealmente con il filo del famoso "point Sellier". L'arancio della scritta e dell'elica si combina con il marrone scuro della cabina di pilotaggio (ideale per attenuare i riflessi della luce sul vetro) e stacca dal bianco panna scelto per l'area passeggeri. E poi ci sono piccole ma importanti modifiche di elementi di dettaglio: maniglie, luci di segnalazione poste verticalmente sul nesso di congiunzione tra i due corpi dell'elicottero, luci di posizione sull'elica posteriore.
L'intervento sull'interno è stato tutto teso a migliorare la gestione dello spazio e la funzionalità. Pezzini ha diviso il vano a disposizione in tre volumi indipendenti: la cabina di pilotaggio è separata parzialmente dall'area passeggeri, a cui si accede da porte scorrevoli, da un vetro trasparente; la zona cargo, accessibile solo dall'esterno tramite due porte, è stata attrezzata con un ripiano che tiene separate valigie da cappotti. Anche la scelta dei colori contribuisce a separare percettivamente gli spazi: marrone scuro per l'area piloti, prevalenza di beige per quella passeggeri. Tutte le parti metalliche delle pareti interne sono ricoperte con la "toile H", lo storico resistente tessuto degli anni Trenta che originariamente ricopriva i tubi dei pompieri di Parigi e che venne utilizzato poi dalla Maison per le sue borse proprio per la sua estrema resistenza. La scelta del tessuto per i rivestimenti interni dell'elicottero ha portato con sé anche l'adozione di un'altra variante rispetto agli standard comuni: l'adozione di etichette di sicurezza in tessuto jacquard invece dei tradizionali adesivi. Un altro dettaglio di stile ma anche la firma del designer, che da sempre gioca con la decontestualizzazione. La pelle viene utilizzata per tutti gli elementi che vengono direttamente a contatto con i passeggeri: i sedili dei piloti e le poltroncine della zona trasporto, le tasche laterali, i piani di appoggio del ripiano tra le due sedute. Solo il knowhow dei maestri artigiani Hermès ha reso possibile utilizzare in un elicottero tali materiali di pregio, rispettando i rigorosi test ignifughi e mantenendo lo standard di qualità richiesto dalla Maison. Le maggiori difficoltà sono state incontrate nel trattamento e nella lavorazione della pelle: i trattamenti ignifughi fanno normalmente perdere morbidezza alla pelle, difficile oltretutto da modellare su superfici rigide. La portata della trasformazione dell'EC135 è testimoniata dalle richieste di convalida alle autorità di certificazione, in seguito a oltre cinquanta modifiche. "Il lavoro che ho fatto sugli interni è stato improntato alla semplificazione, alla pulizia degli spazi e anche al conseguimento di una funzionalità percettiva", continua Pezzini. "La scelta di cuciture orizzontali sulle sedute e sui tappetini va in questa direzione". Tutto per il comfort e per creare un'armonia di volo ancora più importante se ci si trova su un velivolo piccolo e fluttuante come un elicottero.













Progettare a partire da un segno: l'ultima collezione di Vaselli
La serie Hoop declina un gesto morfologico in una famiglia di arredi da bagno in travertino, un incontro tra la poesia della materia e il rigore della forma.