Pubblicato in origine su Domus 455 / ottobre 1965
Gli Archizoom
Sono molto contento che tocchi a me di fare il discorso per questi Signori Archizoom e per i loro prodotti, dato che i loro prodotti mi sembrano molto efficaci nel gettare il panico tra gli interessati, in questo paese di cose della cultura e delle ideologie, ben organizzate, stratificate, sedimentate e stereotipate. Qualcuno deve sempre gettare il panico se si vuole che il senso delle cose sia continuamente rivelato, se si vuole che le ore trascorrano in presa diretta con noi stessi o con quello che ci circonda, e anche se si vogliono rompere e rimescolare un po' gli organismi del potere, quelli che si sistemano pian piano, velenosamente, nei momenti di calma, come il grasso si infiltra in mezzo ai muscoli e intorno al cuore quando uno sta seduto troppo tempo e prende la macchina anche per andare dal tabaccaio, ecc., ecc.
Questa volta il panico lo getteranno gli Archizoom che sono dei bravi ragazzi abbastanza cattivi per non lasciarsi inibire dai vecchi discorsi, dagli affari complicati, dalle sistemazioni, dagli applausi che potrebbero anche accoglierli con facilità: cattivi al punto da cercare altri applausi e altro pubblico e da sopportare le inevitabili risate, le scrollate di spalle, gli occhi perplessi, i "non ci capisco niente" oppure i "sono degli esibizionisti" e questo genere di cose.


Per noi il problema è invece quello di imbandirgli un gelato che gli faccia passare la voglia di mangiarne per tutta la vita. Oppure un gelato che una volta comprato diventi una cosa più grande di lui e lo umilii. Oppure che diventi una fetta del mondo che lo circonda e lo spaventi ... Insomma un gelato senza alternative: o lo mangi te o ti mangia lui. O meglio: comincia a mangiarti appena l'hai finito.
E allora pensiamo: bombemela, caramelle velenose, bugie quotidiane, false informazioni, insomma coperte, letti o cavalli di Troia che messi in casa distruggano tutto quel che c'è. Vogliamo introdurvi tutto ciò che rimane fuor dall'uscio: la banalità costruita, la volgarità intenzionale, arredi urbani, cani mordaci. Al progresso scientifico, frutto dell'intelligenza che spiega tutto e dell'eleganza che salva tutto (disinnescando le micce ed apparecchiando sorridente il futuro). Preferiamo un cartaceo orizzonte radioso solcato dall'arcobaleno. Come i finti pacifisti ci togliamo la sera barbe e baffi meditando il tradimento più violento. Vorremmo anche dire: non siamo dove ci cercano, non fidatevi troppo di come vi salutiamo. E poi c'è in giro questo profumo di rose morte che non ci piace troppo ... ". Archizoom
Qualcuno deve sempre gettare il panico se si vuole che il senso delle cose sia continuamente rivelato, e anche se si vogliono rompere e rimescolare un po' gli organismi del potere



