Nel centro storico di Trogir, città croata affacciata sul Mar Adriatico e riconosciuta come patrimonio Unesco, un nuovo ponte pedonale ridefinisce la relazione tra infrastruttura e spazio pubblico. Realizzato dallo studio Prostorne Taktike, il Bridge over Foša collega il nucleo medievale all’area verde di Fortin Park, superando il canale marittimo che li separa.
Il ponte, sviluppato come un guscio d’acciaio sottile dalla geometria iperbolica e asimmetrica, si inserisce nel contesto urbano senza comprometterne la leggibilità. Il suo profilo variabile consente di preservare le viste sui principali riferimenti storici della città, mentre il punto più alto della struttura funge da soglia discreta tra le due sponde.
La costruzione richiama esplicitamente la tradizione cantieristica locale. L’intero impalcato, formato da piastre d’acciaio piane organizzate secondo un sistema a cassoni interni, ricalca il principio della doppia carena tipica dell’ingegneria navale. Prodotto in un cantiere navale vicino a Trogir come elemento monolitico, il ponte è stato trasportato via mare e posizionato in un solo giorno, minimizzando l’impatto sul contesto urbano circostante.
Anche la scelta dei materiali riflette un approccio sensibile e duraturo. Il rivestimento esterno, composto da una finitura a base metallica a tre componenti, permette all’acciaio di sviluppare nel tempo una patina simile al Corten, in continuità cromatica con le preesistenze.
L’esperienza pedonale è articolata lungo una rampa accessibile che incorpora sezioni con gradini antisdrucciolo e zone di sosta informali. Sul lato nord, tratti più inclinati ospitano superfici per sedersi, mentre una rete integrata in pannelli forati si affaccia sul parco, offrendo spazi di incontro e punti di vista elevati. Le forature riducono l’impatto visivo e alleggeriscono la massa percepita.
L’intervento punta su efficienza strutturale, ridotto impatto ambientale e coerenza urbana. L’uso di materiali locali e riciclati, unito alla prefabbricazione off-site, contribuisce a contenere le emissioni e valorizzare il sapere tecnico del territorio.
