Il villaggio cinese del futuro nel cuore della megalopoli Shenzhen

In una delle più grandi città della Cina, Node Architecture ripensa l'ex vllaggio agricolo Liangmao con un progetto di rigenerazione che intreccia memoria, spazio pubblico e artigianato locale.


Nel contesto della Longgang Urban Village Initiative lanciata nel 2021 – un programma di rigenerazione urbana avviato nella città di Shenzhen, con l’obiettivo di rinnovare e reinterpretare una serie di urban villages – Node Architecture & Urbanism ha coordinato la rigenerazione integrale di Liangmao Village. Il progetto dialoga con le conseguenze della rapida urbanizzazione del paes, che sta trasformando le identità dei villaggi di Shenzhen in insediamenti omogenei, dove “mille villaggi hanno un solo volto”.

NODE Achitecture & Urbanism, Liangmao Village Renovation, Shenzhen, China, 2024. Photo © Right Angle Image

Liangmao Village, 3,15 ettari incastonati tra aree industriali e un pendio naturale, è divenuto un modello per esplorare un’alternativa alla standardizzazione urbana. Il villaggio, originariamente agricolo e poi convertito negli anni ’90 in quartiere operaio con una griglia 10x10 metri, ha perso le proprie caratteristiche storiche e sociali. Node risponde a questa perdita con una strategia che punta alla pluralità: “da mille villaggi con un volto a un villaggio con mille volti”.

La proposta si struttura su un sistema a "punti, linee e piani", con due cluster infrastrutturali — Heritage Park e Community Park — e un asse a forma di "T" che collega i diversi livelli altimetrici del sito. L’Heritage Park reinventa il tessuto dell’antico villaggio come rovina-giardino, con una passerella in acciaio che unisce antico e nuovo attraverso percorsi sospesi e spazi semipubblici. Il Community Park, invece, utilizza lo spazio verticale per concentrare funzioni collettive su livelli multipli: teatro all’aperto al piano terra, campo da basket sopraelevato, giochi per bambini integrati nel contesto naturale.

NODE Achitecture & Urbanism, Liangmao Village Renovation, Shenzhen, China, 2024. Photo © Urban Management Bureau

Elemento chiave del progetto è il recupero dell’intreccio di bambù, tecnica artigianale locale con oltre 200 anni di storia. Interpretata in chiave architettonica, ritorna nei padiglioni d’ingresso e nelle pensiline, diventando simbolo identitario e vettore di nuova economia culturale. Attraverso una progettazione collaborativa — che coinvolge anche Atelier XI per spazi pubblici e percorsi — il progetto promuove un ambiente accessibile, stratificato e intergenerazionale.

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