Un anello rosso trasforma un'area asfaltata in un parco pubblico

A Etne, in Norvegia, Local e Pir2 progettano un parco pubblico multifunzionale, aperto e sostenibile, nato da una progettazione partecipata in collaborazione con gli studenti.

Nel cuore di Etne, piccolo comune della costa occidentale norvegese, nasce un innovativo parco pubblico progettato dagli studi di architettura Local e Pir2, su iniziativa della contea di Vestland. Adiacente al centro culturale Skakke — che ospita una palestra, una biblioteca, un cinema, un teatro e la scuola secondaria Enge — Skakkeringen si propone come un nuovo modello di spazio condiviso, pensato per attivare la vita sociale e fisica della comunità locale.

Local and PIR2, Skakkeringen, Etne, Norway, 2024. Photo Artishot/Arkitekturfoto i Bergen

Il progetto si sviluppa attorno a un “ring” rosso, un anello continuo che funge da percorso pedonale e ciclabile, collegando le diverse zone del parco. All’interno della curva si alternano aree dedicate al gioco, allo sport, al relax e alla socializzazione, creando un equilibrio tra attività dinamiche e spazi di quiete. Il centro dell’anello ospita invece una piazza flessibile, adatta a diversi eventi, dalle partite di calcio alle proiezioni cinematografiche all’aperto. Una copertura scenica garantisce l’utilizzo dello spazio durante tutto l’anno, indipendentemente dalle condizioni climatiche.

Elemento distintivo del progetto è il coinvolgimento attivo degli studenti della scuola Enge. Attraverso workshop, interviste e passeggiate esplorative, i giovani hanno contribuito direttamente alla definizione delle funzioni e dell’estetica del parco. Le loro richieste — più verde, colori vivaci, illuminazione adeguata, strutture per l’arrampicata e zone riparate per socializzare — sono state integrate nel design finale, conferendo al luogo un senso di appartenenza e identità condivisa.

Local and Pir2, Skakkeringen, Etne, Norway, 2024. Courtesy Local

I materiali utilizzati nel progetto includono alluminio riciclato proveniente da una vicina fonderia e legno lamellare a strati incrociati (Clt), mentre i tetti verdi contribuiscono alla gestione delle acque piovane e all’integrazione paesaggistica. Il progetto rappresenta un esempio virtuoso di “rinaturalizzazione” di aree precedentemente asfaltate, promuovendo un approccio più ecologico alla progettazione degli spazi pubblici.

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