Lo studio olandese UNStudio ha recentemente vinto il concorso per la ristrutturazione della stazione Madrid-Chamartín Clara Campoamor, con un progetto presentato in collaborazione con b720 Arquitectura e la società di ingegneria Esteyco. Il concorso internazionale è stato lanciato nel 2020 da Adif Alta Velocidad, con la richiesta di trasformare il nodo ferroviario in un punto di riferimento internazionale per la mobilità sostenibile, multimodale, connessa e integrata. Nominata da una giuria di sedici membri, la proposta ha battuto altri team in lizza, tra cui BIG, Foster + Partners, OMA, Zaha Hadid Architects, Grimshaw, RSHP e Souto de Moura.
Il progetto presenta un’idea di ristrutturazione sensibile e rispettosa delle storiche coperture a volta della stazione, reinterpretandole come elemento unificante dell’architettura. Il complesso della stazione è poi arricchito da un’ampia piazza pubblica sulla facciata anteriore, che consente l’accesso a tutte le modalità di trasporto, come taxi, metropolitana e mobilità attiva, con pedoni, biciclette e scooter. Lo schema progettuale — chiamato “ecosistema aperto” dai progettisti — incorpora molti aspetti funzionali, dalla ferrovia al terziario, ripensandone però l’integrazione nel nucleo urbano della città e la riconversione sostenibile di un’architettura degli anni ’70.
Il complesso è fiancheggiato da nuove torri e accolto da una piazza pubblica, che dovrebbe ospitare i programmi commerciali. Sono state poi aggiunte terrazze a gradoni per generare permeabilità con la città circostante, mentre i balconi urbani aprono la vista sulla stazione e integrano il complesso nell’ambiente circostante. La stazione forma quindi un’estensione porosa dei nuovi parchi situati ai lati del complesso.
“Il nostro obiettivo principale è stato quello di conservare e migliorare il complesso della stazione esistente e di attivarne l’intorno con un’attenta combinazione di programmi veloci e lenti” ha dichiarato Ben van Berkel, cofondatore di UNStudio “di progettare un polo urbano altamente sostenibile e a prova di futuro, densificando e attivando realmente l’area con attività lavorative, abitative, ricreative e di apprendimento”.