Un grande parco nasce sopra l’autostrada che divide Houston

Nelson Byrd Woltz Landscape ricoprirà le nuove gallerie di un’autostrada a sei corsie con un ponte ecologico, garantendo un attraversamento sicuro per le persone e la fauna selvatica.

Il Memorial Park di Houston, con un progetto firmato Nelson Byrd Woltz Landscape, si avvicina al completamento dei lavori per essere il più grande parco urbano selvaggio e ricreativo della metropoli statunitense. L’ampio masterplan si pone come obiettivi principali quelli di ripristinare i sistemi ecologici del Parco e creare una maggiore resilienza, ricollegando il terreno a disposizione con i corsi d’acqua, i sentieri e la comunità di abitanti. Il progetto si è basato su un ampio processo di coinvolgimento del pubblico oltre che su un’approfondita ricerca ecologica, catalizzando un livello di sostegno senza precedenti in tutta Houston per la reimmaginazione creativa del parco.

Nelson Byrd Woltz Landscape, Memorial Park, Land Bridge, Houston, Texas. Courtesy Nelson Byrd Woltz

Parte di questo ampio piano, il Land Bridge è un ponte ecologico che riunirà i lati nord e sud del parco, garantendo un attraversamento sicuro per le persone e la fauna selvatica. L’infrastruttura coprirà così un’autostrada a sei corsie – che aveva diviso il parco già dagli anni ’50 – ricoprendole nuove gallerie da strati di terra, piante e pavimentazioni per creare un nuovo parco che si innalza sopra la rumorosa carreggiata, ricollegando le metà nord e sud del parco. Qui, una rete restaurata di praterie e savane autoctone fungerà da spugna verde, aiutando ad assorbire le acque meteoriche, a mitigare le inondazioni e a sconfiggere gli effetti del cemento nel cuore di un ambiente urbano densamente popolato.

Il nuovo Land Bridge di Houston comprende quattro grandi tunnel – due per ogni direzione di marcia, lunghi rispettivamente 300 e 460 piedi – che insieme consentono a più di 55.000 autovetture al giorno di passare sotto il massiccio ponte di terra del Land Bridge. Le quattro gallerie sono state costruite con pannelli di calcestruzzo prefabbricati, che si chiudono ad ogni estremità con pareti di testa ellittiche geometricamente pure e gettate in opera. La nuova prateria verrà inaugurata il prossimo dicembre, riunendo così la prateria nativa della Costa del Golfo, in pericolo di estinzione, nonché savane, zone umide e aree riforestate per promuovere la biodiversità regionale e rafforzare le ecologie circostanti.

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