Per Helsinki il 2022 segna emblematicamente i 70 anni dagli ultimi Giochi Olimpici vissuti dalla capitale finlandese. Nonostante si tratti della città più piccola ad aver ospitato le Olimpiadi estive, le architetture concepite per l’appuntamento sono state conservate e rifunzionalizzate. Concepiti già durante la progettazione come luoghi ricreativi versatili, queste strutture si sono trasformate a distanza di decenni in un importante esempio di design circolare.
Tra i più importanti investimenti dell’evento, lo Stadio Olimpico ad esempio era stato costruito nel 1938 in previsione dei Giochi Olimpici del 1940 prima della sua cancellazione. L’architettura è il risultato di un concorso di architettura aperto tenutosi negli anni Trenta, vinto dagli architetti finlandesi Yrjö Lindegren e Toivo Jäntti. Dopo esser diventato un emblema funzionalista in cemento degli anni Trenta, lo stadio è stato da allora ripensato come luogo polifunzionale per eventi e sport. La sua ristrutturazione di K2S Architects e Architects NRT, completata nel 2020, rispetta l’architettura originale preservando la facciata angolare in cemento e la struttura originale del progetto. Sono però stati disegnati come nuova estensione sotterranea 20.000 mq ospitanti impianti sportivi, spazi logistici, spazi tecnici e una pista da corsa al coperto.
Il Lasipalatsi (“palazzo di vetro” in finlandese), invece, era stato pensato per fungere da edificio temporaneo per i visitatori, per poi trasformarsi gradualmente in edificio per ocali commerciali, ristoranti e un cinema. Nel 2018, un importante finanziamento da 50 milioni di euro ha dato nuova vita al frammento di storia grazie al ridisegno dello studio JKMM. Ora l’edificio è stato ribattezzato come Amos Rex, museo di arte contemporanea, all’interno del quale sono stati scavati 13.000 metri cubi di roccia per creare uno spazio espositivo di livello mondiale. La galleria è poi sormontata da una serie di cupole e lucernari, che in superficie creano una serie di tumuli che articolano la superficie di piazza Lasipalatsi.
Altro esempio di resilienza architettonica, l’Aeroporto di Helsinki – costruito nel 1952 – ha visto il 21 giugno 2022 l’inaugurazione del nuovo Terminal 2 a cura dello studio ALA Architects. Il progetto centralizza tutti i voli sotto un unico tetto, oltre all’introduzione di controlli di sicurezza di nuova generazione e di un nuovo centro viaggi multimodale. Una caratteristica centrale dell'ampliamento dell’aeroporto è il soffitto in legno lamellare incrociato, composto da 500 pezzi unici di abete finlandese che si incastrano tra loro per formare una struttura ondulata che sembra fluttuare sopra la testa.