Se andrete in vacanza in paesini sperduti sulla costa mediterranea, questo è il profilo che fa per voi. La bacheca curata da Barbara Zilli è un mosaico condiviso di statue, dipinti, luminarie e nicchie che compongono l’atlante culturale delle stradine pedonali. Inviandole in dm, è possibile condividere anche le proprie foto e collaborare alla ricerca iconografica.

The Rainbow is Underestimated è un racconto in sequenza, un flusso di connessioni, rimandi visivi e semantici a cura del fotografo italiano Piero Percoco. Concentrato principalmente sul territorio pugliese – ma non solo –, Percoco ripercorre l’immaginario vernacolare, da ritratti in primo piano alle dense spiagge estive.

Se siete invece a corto di spunti per intrattenimenti serali o in ricerca di film d’autore da recuperare finalmente nel tempo libero, @interiorandfilms presenta una ricca panoramica di lungometraggi con curatissimi interni e la selezione dei migliori salotti del cinema. Questo account funge da piattaforma per i designer di produzione, i decoratori di set, i registi, gli interior designer, gli architetti e gli amanti del cinema.

La bacheca raccoglie in chiave estetica – e con un filo di ironia – foto di cimiteri da tutto il mondo, disponendo accanto a foto di lapide marmoree ora statue egizie, ora cumuli di materiale in rovina.

Nata come un’alternativa low-cost ai costosi fuoristrada, la Fiat Panda – nella sua versione originale degli anni ’80 – difficilmente riuscirà a perdere il suo valore iconico, ora quasi manifesto del benessere economico di quegli anni. @pandinineipaesini vi porterà indietro nel tempo con scatti delle “pandine” ancora in giro per le vie della provincia italiana.

Altro atlas condiviso il profilo raccoglie le foto di panni e lenzuola stese per strada o sui balconi residenziali. Tra i colori e l’ordinata disposizione, questo gesto domestico elementare diventa attraverso gli scatti un gesto artistico.

Per chi di voi, invece, preferirà visitare ambienti metropolitani durante questa pausa estiva, il profilo @subwaycreatures vi guiderà con le persone e episodi più insoliti e buffi incontrati durante una corsa in metropolitana.

Una volta qualcuno ha detto “non giudicare mai un libro dalla copertina” e per questo motivo Livia Satriano, una creatrice di contenuti editoriali e per i social media, ha deciso di creare Libri Belli, una pagina su Instagram dove raccoglie e condivide le copertine più belle di libri italiani del Novecento. Questi vengono selezionati in base a ciò che salta subito all’occhio, dalle grafiche accattivanti alle illustrazioni fino alle associazioni di colori.

L’artista moscovita e appassionata di muffe Daria Fedorova interviene nei processi di decomposizione naturali, accentuando trame e colori e spingendo i confini della scienza e dell’arte. L’artista, che lavora come Dasha Plesen, allaccia le capsule di Petri con vari batteri e altri organismi prima di inserire elementi extra come palline soffici, zuccheri e altre sostanze organiche nel contenitore.

La raffigurazione onirica di corpi di Matthew Stone, permette di raccontare un personale punto di vista sulle relazioni sociali, sul concetto di bellezza e di materialità, utilizzando un software di modellazione 3D. Le opere vengono eseguite seguendo un metodo complesso, i dipinti su acetato vengono fotografati e poi manipolati all'interno di uno spazio virtuale 3D.

Tra gli artisti musicali, invece, uno degli account social più interessanti da seguire in questo momento è quello della cantante e dj Grimes. Unendo modellazioni 3D degne di Final Fantasy, photoshoot fiabeschi e estetica postpunk, l’artista canadese potrà essere la vostra pausa onirica tra un tuffo e l’altro.

Per non trascurare le pagine dell’attualità, Iconografie, XXI secolo passa in rassegna le assurdità del 2021 tralasciate dai media mainstream – dai jihadisti con gli zaini di Hello Kitty in avanti – per raccontare progressiva fusione della vita reale con quella di internet.

Concludiamo la selezione nello strano universo della memologia, con @autogyniphiles_anonymous, un profilo denso di ironia quanto di autodeterminazione queer.