“Abitare connessioni” è una settimana di interventi destinati a investire un’area interna della Sardegna: quella che comprende i comuni barbaricini di Mamoiada, Orani, Orgosolo e Ottana. In quest’area bellissima, carica di memorie culturali, tutt’altro che congestionata dal turismo, tra il 2 e il 7 agosto si è svolto un programma che vede intrecciarsi diverse discipline artistiche contemporanee con saperi tradizionali. Il senso del progetto risiede nella necessità di riflettere sul fenomeno dello spopolamento che colpisce questa come molte altre aree interne italiane, e che stimola una risposta in termini di ri-programmazione del territorio su base culturale.

L’impostazione ha trovato uno spunto nella figura di un grande artista originario di quest’area, ma proiettato nel mondo: Costantino Nivola; che alla richiesta da parte del Sindaco di Orani, suo paese natale, di realizzare un’opera nel borgo rispose: “La mia scelta consisterebbe nel recupero dell’intero paese non di un intervento con qualche scultura, graffito in un angolo che non avrebbe nessun significato e non conterebbe niente, ma un intervento totale, cioè intervenire nel paese, imbiancando tutte le case, facendo correre i pergolati liberamente che tendono a farlo malgrado gli interventi di scoraggiamento continuo”. 

“Abitare connessioni” mira proprio ad evidenziare le potenzialità e a valorizzare il patrimonio locale di quest’area, sperimentando modelli di ricerca e di azione volti a innescare un rinnovamento del modo di abitarla. Lo dichiarano con eloquenza i nomi delle sezioni che il team curatoriale - comprendente Maria Paola Zedda, Enrica Puggioni e la direttrice del Museo Nivola, Antonella Camarda - hanno scelto per le diverse sezioni del programma; nomi come Rifare Il Mondo, Agorà, Officine Comunitarie. 

Tra le numerose attività anche incontri pubblici con pensatori, filosofi, attivisti, sociologi quali Marianella Sclavi e architetti come Valentina Torrente e Valentina Porceddu, dello studio Mario Cucinella Architects; interventi installativi di artisti come Claudia Losi; esplorazioni del territorio, mostre, workshop; performance itineranti di Cristian Chironi e di Andreco; cori locali e concerti con la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari, sfilate delle maschere di Mamoiada, Mamuthones, e momenti di grande internazionalità come quello rappresentato dalla scultura fluttuante partecipata Aerocene di Tomàs Saraceno.