MoMA. La danza non ha mai fine

Una mostra celebra un gruppo di coreografi e autori che hanno introdotto sperimentazioni nelle performance transdisciplinari negli anni Sessanta.

Trisha Brown, still da Walking on the Wall, 1971. Film di Elaine Summers. © Trisha Brown Dance Company

Al Museum of Modern Art di New York, Trisha Brown, Lucinda Childs, David Gordon, Robert Morris, Yvonne Rainer, Robert Rauschenberg e Carolee Schneemann rappresentano solo una rosa di rappresentanti, di artefici rievocati da “Judson Dance Theater: The Work Is Never Done”. Citando il coreografo Steve Paxton, la mostra riflette tanto lo spirito della sperimentazione, relativa al gruppo Judson tanto l'importanza, l’influenza del loro lavoro nei confronti della contemporaneità. Prendendo a prestito il loro nome dalla Judson Memorial Church, una congregazione protestante impegnata nel sociale, situata nel Greenwich Village, nel 1962 il teatro era organizzato in una serie di laboratori aperti che permettevano ai partecipanti di sviluppare nuove evoluzioni performative. Gli artisti del gruppo Judson si spinsero nel riformare profondamente tutti i campi delle discipline artistiche dopo la metà del XX secolo, riformulando metodi compositivi non convenzionali per far fuoriuscire la danza dalle convenzioni del teatro, incorporando movimenti ordinari ed espressioni più spontanee all'interno dei loro lavori. “The Work is Never Done” li dispone seguendo cinque sezioni: il programma di performance nel Marron Atrium; 3 Dances: What Is a Dance?; Workshops; Downtown: Sites of Collaboration; e infine Sanctuary: Judson Dance Theater. 

Esposizioni di disegni, vestiti e fotografie, nonché le acquisizioni e il programma di performance live permettono al Department of Media and Performance Art di focalizzarsi nel considerare come la storia sia stata sentita, percepita e incorporata, da alcuni protagonisti, proponendo il passato all'interno di un più esteso contesto sociale. Infatti, la mostra si presenta come un tentativo di spiegare le modalità secondo le quali la storia di alcuni interventi artistici dal vivo sia stata mediata dal passaggio del tempo attraverso uno sguardo retrospettivo, materiali d'archivio, racconti orali, includendo tralci di interviste realizzati con diversi autori. La mostra include, inoltre, un corposo programma di performance valorizzate da una raccolta di fotografie, filmati e incisioni. Nella prima sezione della mostra, il film 3 Dances di Gene Friedman del 1964 prova a dare una risposta alla domanda Che cosa è la danza? presentando varie forme di movimento che verranno assegnate all'ambito della danza nuovamente nei primi anni Sessanta. 

Da non mancare, fra le altre rarità, riunite per la prima volta assieme, il video di Luciana Childs, Carnation del 1964, nella quale lei introduce oggetti di ogni giorno come spugne, arricciacapelli e anche uno scolapasta, ponendo una grande attenzione sul contrasto tra il proprio modo di comportarsi e l'assurdità delle sue reazioni, in una sorta di farsa comica. Alcune attività del Judson Dance Theater sono rappresentate in una sezione specifica attraverso serie di fotografie originali ma anche una proiezione di diapositive che ritraggono le serate di Concerts of Dance #3 e #13, posti in sequenza.

Inoltre, in aggiunta alle performance dal vivo, del Marron Atrium, una compilation di video composta dall'artista Charles Atlas mette in luce il materiale storico relativo a diversi artisti selezionati dalla mostra. Ri-assemblando materiali dall'era Judson e Post-Judson, Atlas include sia lavori individuali sia collettivi. Atlas infatti ha collaborato con l'archivista della Trisha Brown Dance Company, Cori Olinghouse, per creare un'installazione, durante le settimane che il museo dedicherà, nel proprio programma, a Trisha Brown, momenti di approfondimento che riproporranno la traiettoria compiuta da Brown, dal periodo del Judson ai suoi lavori più tardi.

Titolo della mostra:
Judson Dance Theater: The Work Is Never Done
Date di apertura:
16 settembre 2018 – 3 febbraio 2019
Organizzato da:
Ana Janevski e Thomas J. Lax con Martha Joseph
Luogo:
MoMA – Museum of Modern Art
Indirizzo:
11 West 53 Street, New York

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