Coadiuvato da un team di esperti e talent scout della scena artistica internazionale – Mélanie Bouteloup, Abdellah Karroum, Émilie Renard, Claire Staebler – Enwezor tenta l'ibridazione del tessuto culturale parigino con il titolo Intense Proximity, coniugando il meglio della ricerca francese con l'agenda etnografica e antropologica delle realtà emergenti nel contesto artistico internazionale. Una galassia di eventi, che investe realtà espositive satellitari come Bétonsalon o Le Credac d'Ivry e nel suo fittissimo calendario anche il Grand Palais che ha ospitato una Soup/No soup di Rirkrit Tiravanija e culminerà con l'edizione 2012 di Monumenta affidata a Daniel Buren. Sulla carta, l'offerta espositiva è vertiginosa e pensata probabilmente per competere su scala espositiva con altri eventi europei dell'estate come l'edizione numero tredici di Documenta.


Il filtro etnografico scelto dal curatore tiene sulla carta e il catalogo è magnifico. Molto meno interessante è invece la narrativa quando evolve e si snoda nelle sale



La Triennale: Intense Proximity
Palais de Tokyo, Bétonsalon – Centre for art and research, Centre d'art contemporain d'Ivry – le Crédac, Galliera, musée de la Mode de la Ville de Paris, Grand Palais, Instants Chavirés, Les Laboratoires d'Aubervilliers, Musée du Louvre
