Una pianta trapezoidale, un grande terrazzo a L che cinge la casa dal soggiorno alla camera da letto, un mix di industrial style e dettagli postmoderni, sono solo alcuni degli elementi che caratterizzano questo appartamento di 70 mq a Bologna. La ristrutturazione è di Cima Studio, che ha realizzato Casa B. V. non per una committenza privata ma per uso proprio: la coppia di architetti ha scelto questo spazio per progettarlo secondo la propria poetica personale e, soprattutto, per abitarlo.
La casa di Cima Studio a Bologna è fatta su misura dagli architetti che la abitano
Industrial design, Memphis, legno di betulla e molto altro caratterizzano questa casa di 70 mq nel capoluogo emiliano, dove i progettisti hanno scelto di trasferirsi, non prima di averla resa la loro dimora ideale.
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- Francesca Critelli
- 25 ottobre 2025
- Bologna, Italia
- Cima Studio
- 70 mq
- 2024-2025
Casa B. V. ha un forte carattere autobiografico, perché “nessuno dei compromessi che solitamente vengono attuati con gli altri clienti privati, trova spazio in questa casa” raccontano i progettisti. Ogni scelta, libera da accordi preliminari, diventa così espressione diretta del loro pensiero progettuale, frutto di un approccio sperimentale e per certi versi anche azzardato.
Nessuno dei compromessi che solitamente vengono attuati con gli altri clienti privati, trova spazio in questa casa.
Studio Cima
Lo dimostra la scelta di rompere la regolarità della pianta per dar spazio a un disimpegno “abitato”, o ancora l’aver utilizzato un unico colore acceso, il rosso, per le fonti di calore: i tubi del riscaldamento ben visibili che corrono lungo la parete, il termosifone in soggiorno, la luce conica sul tavolo, un piccolo dettaglio del lavabo in cucina.
Le travi e i pilastri in cemento sono riportati a vista, e a contrasto con il rosso dei dettagli conferiscono quell’aria di industrial design misto a echi Memphis, che si ritrovano anche nella graniglia del piano della cucina.
Il parquet, presente in tutte le stanze, è reinterpretato come elemento distintivo più che unificante: nel soggiorno il rovere chiaro è intervallato da intarsi in legno più scuro, nella camera principale assume l’aspetto di un tatami, mentre nella stanza della figlia ha una posa più classica.
E poi c’è la betulla, legno chiaro che diventa filo conduttore dell’intero progetto: la si ritrova nei dettagli dei mobili, nel top del bagno e nella testiera della camera padronale, dove il multistrato si trasforma in quinta scenica e contenitore, nascondendo la zona armadio e interpretando al massimo l’idea del “fatto su misura”.
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
Foto Stefano Maniero
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Assonometria
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