Nel vivace quartiere di Palermo Viejo a Buenos Aires, dalla fine del XIX secolo si è diffusa e consolidata la tipologia della “casa chorizo”, secondo cui l’abitazione è generalmente disposta al margine del lotto, lungo un patio laterale a cui ogni singola stanza accede direttamente. Deviando dalla strada battuta, l’intervento di Grimaldi-Nacht arquitectos sperimenta una soluzione insediativa alternativa, senza tralasciare tuttavia il rapporto simbiotico tra spazi interni ed esterni che caratterizzava le costruzioni storiche.
Casa Nicaragua è incastonata trasversalmente al centro di un lotto rettangolare, di dimensioni tipiche di questo comparto urbano. La posizione del fabbricato ripartisce l’area definendo due spazi vuoti alle testate: quello anteriore, accessibile dalla strada, che funge da ingresso e spazio relazionale all’aperto con barbecue e forno in argilla, e quello posteriore, più intimo e riservato, con camino e giardino contemplativo.
Il fabbricato fa da perno tra i cortili e, attraverso le vetrate a tutta altezza del piano terra, li connette percettivamente e funzionalmente introiettandoli nell’ambiente domestico.
Il massivo volume sospeso, che esprime un sapore brutalista nelle superfici in calcestruzzo grezzo a vista e nei volumi essenziali, crea un vivace contrasto con le pareti diafane al piano terra su cui il fabbricato sembra fluttuare.
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Negli esterni, una vegetazione lussureggiante getta pennellate di verde acceso sugli sfondi grigi dell’edificio e dei muri di recinzione dell’area, confermando la tensione euforica verso il contatto con la natura che caratterizza il Brutalismo tropicale rispetto a quello europeo.
Gli interni su tre livelli ospitano ambienti luminosi e accoglienti. ll piano terra, a pianta libera grazie alla struttura puntiforme e all’assenza di elementi di partizione, comprende il soggiorno, la cucina e la sala da pranzo ed è interrotto solo dal corpo cieco che ospita i servizi e la lavanderia; al piano superiore si collocano le tre camere da letto orientate ad est ed ovest, schermate da un sistema motorizzato di tende esterne; al piano seminterrato si situa la cantina per i vini.
Pochi materiali, semplici e naturali, caratterizzano le finiture – dal cemento a vista, al legno, al travertino – conferendo agli ambienti un carattere ruvido ed essenziale ma caldo e confortevole.
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In considerazione delle passioni per l’arte ed il vino del committente, diverse opere commissionate all’artista Leo Battistelli punteggiano gli interni e gli spazi all’aperto: dal tavolo al centro della cantina, con un oggetto che simboleggia il cuore dell'uva, alle opere luminose che fanno capolino tra le foglie, nei giardini.
- Collaboratore:
- Andrea Arosa
- Interni:
- Estudio Agustina Aguilar
- Architettura del paesaggio:
- Estudio BULLA
- Artista:
- Leo Battistelli
- Consulenti:
- Sebastián Berdichevsky (struttura), G+G Estudio Giarini (impianti meccanici), Estudio Ing.Blasco Diez (termomeccanica), 4WARTECH (impianti elettrici e domotica)
- Costruttore:
- ERRECON