Spazi domestici in transizione in Slovacchia

In questa casa a Bratislava il gioco volumetrico cela una ricca compenetrazione di spazi che danno qualità a un abitare contemporaneo.

Due volumi e una scarpata: il progetto di NOIZ architekti parte da questa condizione specifica di partenza per sviluppare un ragionamento critico sull’abitare contemporaneo. Sembra oscillare tra autonomia e compenetrazione il filo rosso che tiene insieme spazi, forme e materiali di questo edificio.

La casa, infatti, appare come il risultato di un’operazione di assemblaggio tra volumi autonomi, caratterizzati da geometrie specifiche, che trovano un tratto comune nel rivestimento in listelli di legno che li avvolge. Il linguaggio frugale che sembra comunicare se guardato dalla strada, dove misurate finestre interrompono la continuità del pattern rigato, trova un contrappunto nelle ampie vetrate che si aprono sul cortile.

NOIZ architekti, Family house, Bratislava, Slovacchia, 2022. Foto Tomáš Manina

In seguito alla demolizione dei due fabbricati originari, il corpo principale è stato ricostruito senza falde e più snello. È stato quindi possibile aggiungere un terzo volume che, oltre a collegare il tutto, completa la quinta domestica del giardino ribassato. Tra questo e l’accesso su strada vi è un salto di quota che contribuisce a separare la realtà urbana circostante dall’ambito privato del cortile. La definizione dei coronamenti sembra seguire una logica simile.

All’ultimo piano del volume alto, il tetto piano permette di inserire una terrazza, che diventa un punto di osservazione privilegiato sull’intorno. Al contrario, al livello ribassato, l’inclinazione delle falde mitiga l’introspezione dall’esterno e aumenta il senso di privacy.

NOIZ architekti, Family house, Bratislava, Slovacchia, 2022. Foto Tomáš Manina.
NOIZ architekti, Family house, Bratislava, Slovacchia, 2022. Foto Tomáš Manina

Le situazioni architettoniche più interessanti si materializzano nelle giunzioni tra i tre volumi, particolarmente in due punti. Uno è la grande vetrata che dà sul vialetto di ingresso principale e porta una luce ricercata, quella che l’architetto spagnolo Alberto Campo Baeza definirebbe “luce diagonale”, nella zona pranzo al piano inferiore. Un altro è il posizionamento e lo sviluppo della distribuzione verticale. Oltre a smistare i percorsi, dilatare in verticale lo spazio e agire come elemento di mediazione, permette di sfruttare il giro scala per posizionare le stanze dei figli su piani sfalsati.

Vi sono poi una serie di accorgimenti tanto raffinati quanto funzionali nella predisposizione del progetto degli interni, con arredi fissi e vani a giorno o a scomparsa integrati alle pareti, partizioni mobili, elementi metallici come la scala rossa, che ammorbidiscono la presenza del calcestruzzo faccia a vista negli spazi interni. 

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