Lo scultore britannico Peter Randall-Page lavora con la pietra per realizzare enormi oggetti scanalati e rigonfi di creste, pieghe e solchi che sembrano contemporaneamente organici e geologici.
Al confine tra il paesaggio campestre del Devon e la ripida e boscosa Teign Valley, sull’altopiano di Dartmoor, l’artista elegge un fienile dismesso a luogo privilegiato per accogliere tutte le declinazioni del suo lavoro: un archivio, uno studio e una galleria privata.
Incaricato della trasformazione del fienile è suo figlio, l’architetto Thomas Randall-Page e i costruttori sono gli artigiani con cui abitualmente l’artista lavora. Il progetto nasce quindi dall’intima comprensione e interpretazione del lavoro dell’artista e da un lento processo di studio, progettazione e realizzazione durato nove anni. “Il nostro lusso è il tempo che abbiamo passato a parlare, a pensare e a disegnare", racconta Thomas.
Dove possibile, gli elementi del fienile sono stati mantenuti, a partire dalla struttura principale in legno e dalla copertura. La superficie esterna, fatta di assi di cedro verticali e intervallata da porte scorrevoli di acciaio galvanizzato fa del fienile una scatola sigillata, che mantiene il carattere delle sue origini agricole. La sorpresa è tutta interna: quando il capannone vinee aperto rivela il mondo dell’artista. Ed è allora che i confini tra interno ed esterno si fanno indistinti e le sculture di Peter diventano parte integrante del paesaggio.
“Volevo che l'esperienza dell'arrivo fosse una lenta rivelazione con livelli e aperture che si dispiegano man mano che ci si muove nello spazio", racconta Peter Randall-Page.
Il capannone è tagliato da un muro di contenimento in pietra che organizza lo spazio su due livelli. All'interno, una "creatura" indipendente si erge su zoccoli di pietra e gambe di legno per ospitare lo studio privato dell’artista: il Winter Studio. Un manto di sughero avvolge questo volume dall'esterno, mentre una pelle di legno lo riveste internamente. Questa stanza sospesa nella stanza, cuore del progetto, viene riscaldato da una stufa a terra, metafora del focolare.
Lungo la parete nord è invece posizionato l’archivio, concepito come una fascia lineare e isolato da un sistema di deumidificazione. Un balcone leggero a sud, che sparisce in facciata senza soluzione di continuità, offre lunghe viste attraverso le chiome degli alberi, verso la valle.
Il granito di Dartmoor ricavato dall'ormai dismessa Blackingstone Quarry, unitamente al legname di cedro, di abete di Douglas e di quercia conferiscono all’edificio un radicale rapporto con il contesto che lo ospita. Altrettanto naturale è l’effetto offerto dai dettagli interni, che parlano del modo in cui materiali diversi possono coesistere e incontrarsi nella bellezza.
- Progetto:
- Art BArn
- Architetto:
- Thomas Randall-Page
- Strutture:
- Spencer House
- Superficie:
- 240 mq
- Luogo:
- Campagna di Devon