Il padiglione di Pedro y Juana al MoMA PS1 rappresenta una giungla urbana

Il duo messicano, vincitore del premio YAP 2019, porta una struttura di impalcature metalliche e listoni di legno nel patio dell’istituzione più cool di New York.

Con il padiglione progettato da Pedro y Juana al MoMA PS1 di New York per YAP – Young Architect Program si riapre il dibattito sulla capacità critica di questo tipo di operazioni promosse delle istituzioni culturali.

Le opere realizzate per YAP, negli spazi pubblici di alcuni dei musei più prestigiosi al mondo, sono piccole architetture sperimentali che permettono ai giovani talenti di affermare il proprio percorso lavorando con grande libertà. Sono spesso capaci di raccontare qualcosa che vada oltre la loro forma, proponendo tecniche costruttive alternative, processi partecipati o narrative più complesse rispetto alla semplice interpretazione formale.

Nel 2015 l’architetto spagnolo Andrés Jaque, adesso direttore dell’Advanced Architectural Design master alla Columbia GSAPP, analizzò il potere mediatico della sua installazione al PS1, intitolata Cosmo. Dal 1998 il Museo commissiona un padiglione che possa ospitare le attività estive nel patio del museo, ma da quando sono nati i social network, e in particolar modo quelli che predilogono le immagini, i progetti sembrano servire solo come sfondo per i selfie. È dall’opera di Jaque che nel mondo della critica si iniziò a parlare di Instagram Architecture.

L’anno successivo al MAXXI di Roma lo studio milanese Parasite 2.0 realizzò una scenografia postmoderna come aperta critica alla superficialità degli ideali progressisti che iniziative come YAP vorrebbero promuovere. Con dei grandi green screen il loro progetto The Museum is a Battleground permetteva i visitatori di catapultarsi digitalmente in scenari naturalistici, interpretando radicalmente il concetto di “sostenibilità urbana”, che difficilmente un padiglione temporaneo secondo loro può promuovere.

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HORAMA RAMA by Pedro y Juana #yap #momaps1 #pedroyjuana #entrenudos

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Nella stessa direzione sembra andare la piccola architettura che il duo messicano Pedro y Juana ha completato quest’anno al MoMA PS1. L’installazione intitiolata Hórama Rama è un grande cilindro alto 12 metri e con un diametro di circa 30 m, caratterizzato dal linguaggio incompiuto, grezzo e sgraziato dei cantieri, con impalcature metalliche e assi di legno.

Il ciclorama che avrebbe dovuto immergere i visitatori in uno scenario tropicale non riesce a celare completamente il paesaggio urbano in rapida mutazione. La giungla dipinta dagli architetti non riesce a sostituirsi a quella urbana, dalle trasformazioni selvaggie che stanno stravolgendo il paesaggio del Queens – e di cui il MoMA PS1 è indirettamente in parte responsabile.

Pedro y Juana completano il progetto con arredi ispirati alla tradizione messicana e una cascata realmente funzionante. La loro idea mantiene la giusta criticità e ambiguità, portando un frammento della loro storia, del loro paesaggio in un contesto in cui culture, ideologie e tematiche sono consumate velocissimamente.

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