Ne L’architettura della città (Città Studi, 1966), il suo saggio più diffuso, Aldo Rossi definiva la città un'entità “pluridimensionale”, gettando le basi di una futura attitudine a svincolarsi dal tradizionale territorio urbanistico per traslare i codici urbani a ogni scala e dimensione di progetto. A distanza di oltre mezzo secolo da quel cambio di sguardo sono oggi proprio le condizioni minute e compresse che caratterizzano sempre più gli spazi abitati delle grandi città contemporanee – spazi frutto in larga parte di trasformazioni, ripensamenti, riusi – ad alimentare un simile approccio da parte di progettisti e abitanti, specialmente tra le nuove generazioni.
Prova Città interne
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- Guido Musante
- 09 maggio 2019