Due miniloft nel centro di Milano caratterizzati da colori diversi

Nel cuore della città, Enrico Molteni ha progettato due appartamenti caratterizzati da dettagli e scelte cromatiche diverse: verde pastello per via Vivaio e azzurro per via San Simpliciano.

Miniloft Via Vivaio, Enrico Molteni Architecture, Milano 2021. Foto Marco Cappelletti

Questo articolo è stato pubblicato in origine su Domus 1075, Gennaio 2023.

I due miniloft di Enrico Molteni Architecture si trovano nel centro di Milano. Sono stati commissionati da due diversi committenti fra il 2019 e il 2020, in edifici che risalgono rispettivamente agli anni Trenta e agli anni Cinquanta. Spiega il titolare dello studio che le caratteristiche dei due edifici hanno determinato le scelte progettuali, a cominciare da quelle materiche. Gli appartamenti sono dominati dal bianco, ma i dettagli – partizioni leggere ed elementi metallici – sono sottolineati col colore: verde pastello per via Vivaio (2021) e azzurro per via San Simpliciano (2022). 


Nel primo, l’obiettivo era razionalizzare i servizi e il soppalco esistente. Si è scelto di liberare la terza finestra dell’appartamento spostando la cucina in facciata e arretrando il bagno. Quest’ultimo è rivestito da piastrelle diamantate nere lucide ed è illuminato da una finestra alta con serramento metallico e vetro cannettato. Per realizzare il soppalco, dove si trova il letto, è stata utilizzata una struttura spessa solo 3 cm che crea allineamenti con le finestre, ottimizzando l’altezza interna di 4,2 m. La scala lineare originale è stata sostituita da una a chiocciola, verde come la partizione che chiude la cabina armadio sottostante. Il pavimento di legno esistente è stato mantenuto.


In via San Simpliciano è stato fatto un intervento più deciso. Al piano principale era necessario definire tre aree funzionali nello spazio a L, illuminato da due finestre: l’ingresso-soggiorno, la cucina con studio e la camera da letto sono separate da un pannello scorrevole di ferro e policarbonato, la cui struttura è incassata nel soffitto acustico. Il ripostiglio al piano inferiore è ora il bagno. Fra i due livelli, connessi tramite una scala d’acciaio, si apre un lucernaio, ricavato dal buco nel solaio in cui si adagiava una scala a chiocciola accompagnata da un muro curvo. Questa apertura, posizionata proprio sopra alla doccia, consente al bagno di ricevere luce.

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