Firenze, a rischio demolizione il Franchi, che fu progettato da Pier Luigi Nervi

Dopo l’emendamento inserito nel Decreto Semplificazione, lo stadio fiorentino del 1932 potrà essere oggetto di modifiche strutturali importanti e irreversibili, fino alla demolizione completa.

Il Soprintendente di Firenze Andrea Pessina in questi giorni si sta impegnando per la sopravvivenza di un’icona dell’architettura del Novecento, non solo italiano ma internazionale: lo Stadio Artemio Franchi di Firenze, realizzato tra il 1929 e 1932 su progetto di Pier Luigi Nervi.

Lo stato è tra le architetture più importanti del patrimonio moderno italiano, anche per il ruolo inedito assunto dalle strutture che, prive di residui mascheramenti, inaugurano un modo nuovo di vedere e di concepire le forme e di realizzarle attraverso tecnologie e modalità costruttive all’avanguardia per l’epoca. Un’opera paradigmatica se considerata in rapporto a tanti successivi stadi che ne ripropongono e reinterpretano quella particolare bellezza che si identifica nella essenzialità.

Pier Luigi Nervi, Stadio Artemio Franchi, Firenze, Italia, 1929-1932. Immagine originariamente pubblicata su Domus 754

In base, però, ad un emendamento inserito nel Decreto Semplificazione – art. 55-bis del DL n. 76/2020 – perderanno efficacia una serie di articoli del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Senza considerare i caratteri di generalità e astrattezza che ogni norma giuridica dovrebbe avere, si rivela nelle nuove norme in tutta evidenza una visione parcellizzata del Patrimonio dell’architettura italiana. Al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, infatti, è unicamente affidata l’individuazione di alcuni “specifici elementi strutturali, architettonici o visuali di cui sia strettamente necessaria a fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quella originaria” con “modalità e forme di conservazione, anche distaccata dal nuovo impianto sportivo”. Viene qui contemplata la possibilità di operare con interventi sistematici che portino a modifiche irreversibili, fino alla demolizione completa di un impianto sportivo in virtù della prevalenza conferita alla sua fruibilità rispetto alla tutela del suo interesse culturale.

Oggi lo Stadio Franchi è concretamente in pericolo. Il Comune di Firenze si appresta ad inviare istanza nella quale chiederà al Mibact di individuare gli elementi da conservare e quelli da sacrificare dello stadio, ancor prima che la ACF Fiorentina presenti un proprio progetto. Si direbbe quindi che ci sia da parte del Comune la precisa preliminare volontà di distruggere lo stadio.

Ciò che si può fare per salvare l’architettura di Nervi è scrivere una lettera che spieghi brevemente perché lo Stadio Franchi meriti di essere preservato nella sua integrità.

La lettera deve intestata a: Andrea Pessina (Superintendence of Archeology, Fine Arts and Landscape for the metropolitan city of Florence and the provinces of Pistoia and Prato), Piazza Pitti 1, 50125, Florence, inviandola poi  all’e-mail andrea.pessina@beniculturali.it e per conoscenza a Marco Nervi (marconervi@googlemail.com) e Ugo Carughi (ugo.carughi@gmail.com).

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