SO – IL. Viaggio nel caos creativo dello studio newyorkese

Nell’ufficio diretto da Florian Idenburg, Jing Liu e Ilias Papageorgiou, quello che conta di più è la capacità di avere esperienze condivise.

Per secoli gli Stati Uniti sono stati un Paese d’immigrati e hanno potuto vantare architetti del livello di Marcel Breuer, Richard Neutra e, più di recente, Rafael Viñoly e la polacca Liz Diller. In questo senso SO – IL è un tipico studio newyorkese interamente formato da soci stranieri: tu, Florian, sei olandese, Jing è cinese e Ilias è greco. L’attuale Governo degli Stati Uniti pare avere una posizione ben diversa da prima sull’immigrazione. Che cosa significa per voi?

Florian Idenburg: Jing e io ci siamo conosciuti in Giappone, lavorando allo studio SANAA, e poi ci siamo ritrovati a New York. Abbiamo deciso di restare e questa città è un luogo cosmopolita, internazionale, dove non esiste una nazionalità dominante. In questo senso è un buon territorio neutro. In qualche misura restiamo un po’ uno studio ‘straniero’, forse per il nostro metodo di lavoro e perché ci dedichiamo a fare architettura per il mondo reale.

SO-IL Immagini dello studio di New York

Foto Andrea Caputo

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La situazione politica attuale non è facile da comprendere, dato che si contrappone con tanta forza allo spirito che ci ha portato qui. Abbiamo potuto iniziare l’attività e comprarci una sede anche prima di avere un permesso di residenza permanente. Non è necessario essere americani per possedere una società americana: registrarsi è facile, via telefono e perfino online. All’inizio, abbiamo semplicemente cominciato senza programmi precisi, ma ora che abbiamo basi più solide lavoriamo per un modello sostenibile rispetto alle realtà dell’economia e delle leggi. Notiamo che molti dei nostri committenti sono persone che condividono il nostro atteggiamento di “realizzare cose negli Stati Uniti”. Credo che tra noi ci sia un rapporto emotivo grazie al fatto che condividiamo esperienze di vita simili. Non è propriamente una strategia, ma è interessante vedere quanto in definitiva queste cose contino: la capacità di avere esperienze condivise.

  • SO-IL
  • Livingston Street 320, Brooklyn, New York
  • 2008
  • 450 mq
  • $10.000
  • architettura, design
  • privato
  • essere primi in tutto
  • 9018
  • pannelli di polistirene
  • 3
  • Responsabilità dei progetti
  • illimitate, purché il lavoro sia completato
  • 9:30–18:30, con un intervallo di un’ora per il pranzo
  • tavoli condivisi della Knoll
  • PC
  • Dell
  • nessuna
  • 04 di Maarten Van Severen, Vitra
  • 03 di Maarten Van Severen, Vitra
  • 3