Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito

Una mostra all’ArkDes di Stoccolma esplora le responsabilità dell’architettura nella prospettiva di una città futura in realtà virtuale.

Man mano che la riflessione sul ruolo degli architetti nella formazione fisica e sociale dello spazio evolve — solcando i decenni sotto le fattezze di un ottovolante emotivo per l’intera categoria — la sua traiettoria incrocia inevitabilmente ogni nuova articolazione del rapporto tra società e tecnologia. Negli ultimi anni gli architetti si sono potuti esprimere in mondi reali quanto virtuali, creando scenari per il gaming e sviluppando interfaccia di realtà virtuale o aumentata.  C'è però un nuovo passo nell'evoluzione che si avvicina: cosa potrebbe succedere all’ambiente costruito nel momento in cui l'architettura e gli architetti non si trovassero più a dover sottostare ai limiti naturali del loro agire?

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Foto Jeanette Hägglund. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Foto Jeanette Hägglund. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Foto Jeanette Hägglund. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Foto Jeanette Hägglund. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Foto Jeanette Hägglund. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Vedute della mostra, Boxen at ArkDes, Stoccolma, 2018.

Space Popular, Value in the Virtual, 2018, Boxen at ArkDes, Stoccolma, veduta dell’allestimento. Courtesy ArkDes

Value in the virtual. Progettare lo spazio non costruito Space Popular (Lara Lesmes e Fredrik Hellberg), 2018. Foto Jonas Malmström. Courtesy ArkDes

In “Value in the Virtual”, la mostra aperta presso Boxen at ArkDes, lo studio londinese Space Popular sviluppa un'installazione immersiva che esplora l'azione dell'architettura e degli architetti nel progetto dei mondi virtuali. Lara Lesmes e Fredrik Hellberg  offrono uno sguardo su un futuro dove la nostra esperienza della vita quotidiana le nostre case e le nostre città saranno trasformate radicalmente. Senza la necessità di considerare gli effetti di gravità luce o proprietà dei materiali,  il disegno dello spazio rimane limitato dalla sola immaginazione:  ponendo quindi le sue radici in ambienti reali  quali quelli che si potrebbero incontrare a Stoccolma, “Value in the Virtual” esplora interi sistemi di valori nel loro modificarsi legato alla dimensione virtuale di un futuro ambiente costruito.

Come gli stessi Space Popular fanno notare, “...nel prossimo futuro vivremo simultaneamente in molteplici mondi virtuali paralleli, assieme ai nostri colleghi, ai nostri amici, alla nostra famiglia. La realtà virtuale aiuterà a creare opportunità rivoluzionarie per tutte le industrie, ma porrà anche delle sfide, non ultima quella diretta agli architetti, ai pianificatori e ai designer che non avranno più il controllo totale del progetto dell'ambiente costruito. Questa transizione andrà a modificare radicalmente i valori dell'architettura –  luogo, misura, materiale, comfort, estetica – e questi andranno a loro volta a influire sull’economia che orienta lo sviluppo urbano.” Si tratta quindi di una questione di responsabilità — come sottolinea il curatore James Taylor-Foster — che gli Space Popular accettano ed esplorano, ibridando scienze cognitive, teoria del colore, realtà virtuale in una arena collettiva rilocalizzata dove situare un nuovo passo del dibattito sulla creazione di spazio.

  • Value in the Virtual
  • Space Popular
  • James Taylor-Foster
  • William Hamilton, Ludvig Holmen, Daniel Tayar-Watson, Studio Reko
  • Boxen ad ArkDes
  • Slupskjulsvägen 7–9, Stockholm
  • 19 Settembre – 18 Novembre 2018