“L’obbiettivo fotografico ha una straordinaria capacità, quella di esplorare e rappresentare lo spazio architettonico e la forma”, spiega la curatrice Amy Croft dalla galleria a est di Londra “Il potere della fotografia è anche sapere esprimere i concetti architettonici fondamentali”.
Le immagini in mostra sono state scelte in occasione della terza edizione del concorso fotografico “The arcaid images architectural photography awards 2015”, suddiviso in quattro categorie: edifici in uso, esterni, interni e senso dello spazio.
Francesca Esposito: Come è stata pensata “Building Images”?
Amy Croft: L’idea è quella di celebrare l’occhio creativo, e artistico, del fotografo di architettura, anche a causa della proliferazione delle immagini sul web che spesso sono prive dei crediti e diventano sconosciute. Per questo nella terza edizione di “Building Images” abbiamo ideato un allestimento leggero nella struttura e dinamico come esperienza visiva.
Francesca Esposito: Quali sono i criteri di selezione di una fotografia di architettura?
Amy Croft: Nel processo di preselezione la giuria ha giudicato la fotografia al di là dell’architettura stessa e ha considerato soprattutto alcuni parametri come la composizione, la luce, il senso del luogo, l’atmosfera e l’uso di scala. Nel World Architecture Festival 2015, la giuria era composta da Fabrizio Barozzi, Alberto Veiga, Amy Croft, Katy Harris, Nick Hufton, Allan Crow, Ian Moore, Clifford Pearson e Christine Murray.
Francesca Esposito: Cosa riesce a catturare la fotografia nell’architettura?
Amy Croft: La sfida dei fotografi è trasformare i dettagli temporali di un determinato edificio, quindi le texture, i colori, i giochi di luce, giorno e notte, la location, il tempo, in elementi che sappiano raccontare la storia di uno spazio specifico. In questo momento assistiamo alla personale esperienza dello spazio di ogni fotografo.
Francesca Esposito: Qual è quindi il rapporto fra uomo e architettura?
Amy Croft: Credo che l’architettura non esista senza le persone ed è confortante che in ogni fotografia selezionata ed esposta, sia viva e presente la presenza umana. Questo non solo grazie alla figura, ma anche grazie alla temporalità delle immagini – dal traffico davanti a un grattacielo ai riflessi incidentali sul vetro. Questo permette a tutti, come spettatori, di popolare l’architettura e di non separare l’edificio o l’ambiente urbano dal contesto di vita umana.
Francesca Esposito: Quali fotografi coinvolti?
Amy Croft: La mostra presenta i fotografi di architettura più famosi al mondo, tra cui il vincitore Fernando Guerra, ma anche Iñigo Bujedo Aguirre, DoubleSpace (Amanda Large & Younes Bounhar), Christopher Frederick Jones, Laurian Ghinoiu, Mark Gorton, Ryan Koopmans, Lingfei Tan + Canzone Han, Mads Mogensen, Tom Roe, Ieva Saudargaité, Su Shengliang, Grant Smith e Jeremie Souteyrat.
fino al 30 marzo 2016
Building Images
The Werkstatt
7–9 Woodbridge Street, Clerkenwell, London