Bca: Glebe Residence

Batay-Csorba Architects ha progettato l’ampliamento e gli interni di una casa unifamiliare per quattro amanti della natura. Situata in una zona di Ottawa conosciuta come the Glebe (“la Gleba”), la casa sorge tra il Lansdowne Park e il canale Rideau.

Durante gli oltre cento anni trascorsi dalla costruzione della casa il contesto urbano si è sviluppato producendo una commistione di antico e nuovo.

La dialettica tra la costruzione sul passato e l’apertura verso il futuro costituisce il tema centrale del progetto, pensato nell’ottica di rafforzare le relazioni con il tessuto urbano. Il volume a due piani in mattoni è stato mantenuto come riferimento diretto al contesto, mentre la copertura mansardata, strutturalmente compromessa, è stata sostituita da un nuovo livello, leggermente arretrato rispetto al fronte principale e aggettante verso nord, in modo da produrre una tensione visiva. Questo piano aumenta la superficie della casa e la connette all’ampliamento di tre piani realizzato sul retro.

La progettazione del volume retrostante è determinata dalla presenza di un albero di acero canadese, che diventa il perno centrale intorno al quale si sviluppano le masse diagonali aggettanti del nuovo corpo. La relazione tra la residenza e l’albero è rafforzata attraverso le aperture che, all’interno, offrono prospettive e scorci sull’acero.

La mancanza di continuità trasversale della tipologia vittoriana è sovvertita dall’inserimento di una serie di vuoti interconnessi che disegnano lame di luce e relazioni visive tra ambienti tradizionalmente separati. Questi tagli, oltre a permettere l’interazione tra i vari piani, creano un effetto camino per la ventilazione passiva che termina con una serie di lucernari regolabili che sfruttano l’energia solare.

L’amore per la natura dei proprietari e il desiderio di mantenere l’acero esistente determinano tutto il progetto: al terzo piano la camera da letto padronale si affaccia sull’esterno attraverso due tipologie di tetto-giardino. Il primo è uno spazio introverso e privato, separato dal contesto da pareti alte tre metri. Il secondo è invece una terrazza rivestita in legno, affacciata sulle chiome dell’acero, che sottolinea ancora una volta l’importanza di quest’albero per il proprietario e offre stupende vedute dell’intera proprietà.

Le facciate esterne, rivestite in grossi mattoni dipinti di bianco e pannelli metallici neri, enfatizzano la profondità, il movimento e il contrasto tra i due volumi. L’utilizzo di tre tipologie dimensionali dei pannelli disegna un pattern casuale replicato su ciascuno dei tre livelli, accentuando i cambiamenti prospettici e la profondità visiva.

Gli obiettivi di sostenibilità si integrano con le strategie organizzative e i vincoli esterni. L’albero è stato preservato attraverso l’uso di un sistema di pali elicoidali in metallo che elimina il problema delle radici per la struttura. I vuoti interni forniscono la ventilazione passiva grazie a un effetto camino che richiama l’aria calda attraverso i tre piani e la conduce a una serie di quattro lucernari attivati dall’energia solare con dispositivi automatizzati di controllo dell’irraggiamento. I lucernari permettono l’ingresso della luce solare in tutta la casa, garantendo al contempo illuminazione e privacy, riducendo il guadagno solare, la necessità di luce artificiale e l’utilizzo di sistemi di condizionamento elettrici. Il nuovo volume aggettante e l’acero ombreggiano la facciata occidentale. Il fronte nord contribuisce al comfort termico con un grande spessore della parete e aperture minime, mentre la camera padronale è illuminata dai lucernari e dai due tetti-giardino.