Goods Used

Il “mercatino d’architettura” organizzato dal docente della UCLA Andrew Kovacs alla Jai & Jai Gallery di Los Angeles ha messo in luce la natura sperimentale e la libertà d’espressione della scuola californiana.

La California è diversa dagli altri 49 Stati dell’Unione. Qui, liberi dai vincoli del conservatorismo culturale e dei poteri egemoni che affliggono il resto del paese, architetti e designer affrontano la cultura in modo molto più aperto e interessante.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
Goods Used: An Architectural Yard Sale
Los Angeles, capitale dell’industria dello spettacolo, offre occasioni altrove introvabili, e altrettanto fa la California settentrionale, dove il settore della tecnologia sposta continuamente in avanti i confini dello stile di vita. In questo contesto, oltre che con il tipico e democratico atteggiamento di nonchalance per cui la California è nota, la University of California – Los Angeles  (UCLA) sta conducendo alcune delle ricerche e dei laboratori di formazione più interessanti del paese. Un’attività presentata a RUMBLE, la sesta mostra annuale di fine anno della scuola, che espone i risultati di corsi tenuti da celebri designer come Greg Lynn, Thom Mayne e Kivi Sotamaa, e ha destato l’interesse di critici come Andrew Atwood, Eva Franch i Gilabert e Sylvia Lavin.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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Una manifestazione collaterale che ha messo in luce la natura sperimentale e la libertà d’espressione della scuola si è svolta presso Jai & Jai, una galleria di Chinatown in cui l’installazione Goods Used è stata definita dal suo ideatore, l’architetto e docente Andrew Kovacs, un “mercatino d’architettura”. L’installazione era visibile dalla strada e il venerdì, il sabato e la domenica dalle 13 alle 18 Kovacs metteva sul marciapiede alcuni oggetti, offrendoli ai passanti. Gli articoli comprendevano una vasta gamma d’articoli, alcuni dei quali semplicemente ammucchiati uno sull’altro oppure in una sistemazione più ordinata, mentre altri pezzi sono combinazioni di vari oggetti, fusi insieme e saldati con la colla o con la schiuma isolante.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
Goods Used: An Architectural Yard Sale
Tra gli oggetti raccolti e messi insieme ci sono modelli d’architettura, imbuti, souvenir della Tour Eiffel, materiali da costruzione, cubi di Rubik, casette del Monopoli e altra paccottiglia acquistata nei negozi d’artigianato e trovata in posti qualunque. Accanto a questo imponente cumulo d’informazioni c’è un’altra, più raffinata mole. Alcune centinaia di modelli di espanso bianco, ricavate dalla galleria di immagini tridimensionali di Google, stanno ammucchiate a rivestire lo spazio interno. Ci sono anche disegni e collage realizzati da Kovacs.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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Sembra difficile da capire, e lo è. La sola descrizione fa risaltare l’assurdità dell’esercitazione: un immenso mucchio di ‘roba’ di ogni scala. Piccoli oggetti sono esposti accanto ad architetture in miniatura, come ad affermare che la generazione delle forme e il modo in cui costruiamo le cose, alla scala di un interruttore elettrico o alla scala della città, non cambiano. Personaggini arancione abitano i modelli, mentre due manichini a grandezza naturale fanno la guardia allo spazio, ricordandoci che tutto è a grandezza naturale. Questo gioco di prestigio fa dell’installazione un gesto di bricolage architettonico. Irénée Scalbert (1) definisce l’architetto bricoleur una persona che “interroga i materiali a sua disposizione e cerca di scoprire nuovi significati e nuove possibilità.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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Ciò che in un progetto precedente era un fine, in quello seguente diventa un mezzo. Il bricoleur ricostruisce il suo repertorio di utensili e di materiali usando i resti di eventi precedenti, le cianfrusaglie rimaste da altre imprese”. Montando insieme praticamente qualunque cosa su cui riesca a mettere le mani Kovacs trasforma lo spazio della galleria nella sua personale collezione di avanzi, storici (sotto forma di modelli d’architettura) ma anche recenti e contemporanei (sotto forma di cianfrusaglie e objets trouvés).
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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È una posizione profondamente contemporanea. Gran parte di ciò in cui ci imbattiamo nel mondo oggi è semplicemente riciclato o adattato. Di fatto è difficile trovare qualcosa che non appartenga o non si riferisca al passato. In questo modo al bricoleur si spalanca il mondo intero. Kovacs ha condotto sperimentazioni su questo concetto per un certo periodo, gestendo su Tumblr l’Archive of the Affinities. L’accumularsi della storia diviene qui metafora letterale del compito dello storico contemporaneo, che consiste nel dare senso al passato benché tanta parte di esso sia disponibile simultaneamente. Nella cultura contemporanea qui entra compiutamente in gioco la narrazione personale, individualizzata, costituita dall’artista in quanto prodotto, ovvero dalla lente soggettiva. Può apparire come un semplice assortimento di oggetti, ma non è completamente privo di narrazione.
Ogni pezzo della mostra è stato scelto da Kovacs per le sue ‘qualità architettoniche’. Nella mostra sembrano correre vari fili conduttori, che rendono difficile immaginarne la trama complessiva. Sarà interessante vedere se questa tecnica sperimentale di ‘collezione/accumulazione’, che produce effetti bizzarri, si possa controllare più strettamente e usare per costruire argomentazioni più agguerrite e raffinate in contesti specifici.
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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Ma forse la forza della mostra sta proprio nell’apparente carenza narrativa. Lo storico-architetto archivia frammenti preesistenti di storia e di presente, e sta al pubblico interpretarli come ritiene si adattino. Non c’è un racconto univoco, letterale. Sarebbe facile definire semplicemente il tutto un’opera concettuale che funge da commento critico al flusso di informazioni e alla mancanza di oggettività del mondo in cui viviamo. L’accumulo della storia e del mondo intorno a noi dentro una galleria si può leggere come una battuta su Tumblr, sulla relativa, spiazzante quantità d’arte che viene creata e sulla difficoltà di selezionarla. 
Goods Used: An Architectural Yard Sale
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E tuttavia, al di là della brillante assurdità dell’esposizione e del suo impatto visivo, Kovacs conserva un concetto fondamentale: la reimmaginazione del modo di collocarsi nello spazio passa per un nuovo rapporto tra oggetti preesistenti, ovvero attraverso un nuovo orientamento di idee preesistenti. Per esempio i progetti della Tour Eiffel, mostrando i lati della Tour Eiffel, la ripropongono come qualcosa in cui si può abitare fisicamente su superfici pensare per stare sopra di noi o intorno a noi, che fungono da pareti e soffitti tradizionali. Montando fisicamente gli artefatti storici Kovacs agisce da vero e proprio bricoleur, cercando di montare qualcosa di nuovo traendolo dall’enorme cumulo di relitti che viene continuamente portato e riportato a riva sulle spiagge.
Gruppo di progettazione: Patrick Tierney, Chris Gassaway, Derek Buell, Angel Gonzalez, Jeff Rauch, David Stamatis, Courtney Coffman, Cori Gunderson, Claire Hartinger, Walker Olesen, Tas Oszkay.

Note
1. Irénée Scalbert, “Architect as Bricoleur", in Candide – Journal for Architectural Knowledge, n. 4, luglio 2011, p. 73

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