A questo scopo hanno selezionato sette team che, in sintonia con il loro lavoro di ricerca come curatori, rappresentano questi due concetti, dando agli studi la libertà di mostrare il proprio modo di affrontare i processi scientifici impliciti nella ricerca architettonica attuale. Per dirla con le parole degli organizzatori, "trascendendo i prodotti già portati a termine per aprire una nuova finestra sulle ragioni e le emozioni che li hanno resi possibili". Nel catalogo della mostra si legge:
"Spainlab deriva da una strategia chiara: dimostrare che il vero valore dell'architettura spagnola non risiede tanto nell'immagine finale che rappresenta, per esclamare invece che il suo futuro richiede sostegno e attenzione verso i processi di ricerca personali. Nessuna delle sette installazioni presenti vuole mostrare certezze; al contrario, ciascuna di esse non è altro che un pretesto affinché il team continui a ricercare, metta alla prova le sue idee, costruisca prototipi del proprio work in progress e condivida il suo lavoro più vitale. […] Questa atmosfera di costante creatività permetterà la convivenza di approcci diversi, e talvolta contraddittori, verso l'architettura. Tutti condividono un Common Ground, tema della Biennale di quest'anno: l'impegno a vivere il nostro tempo e la nostra cultura".

Ecosistema Urbano: Jose Luis Vallejo & Belinda Tato
Vicente Guallart, architetto capo. Città di Barcellona
Menis Arquitectos: Fernando Menis
RCR Architectes: Ramon Vilalta, Carme Pigem & Rafael Aranda
Enric Ruiz Geli / Cloud 9
Sancho-Madridejos Architectural Office: Juan Carlos Sancho & Sol Madridejos
Selgascano: Jose Selgas & Lucia Cano
Ciascuno di essi ha realizzato un lavoro unico con il quale cerca di comunicare al visitatore la propria filosofia, il proprio modo di lavorare, le proprie procedure e la propria proiezione internazionale. Gli interventi sono diversi e sfruttano svariati supporti, dai video ai modelli – come quelli di Sancho-Madridejos Architectural Office –, al ludico letto elastico di Ecosistema Urbano, che è diventato il posto più ambito da grandi e piccoli.

La libertà concessa a ogni studio genera nello spettatore la sensazione di trovarsi di fronte a un rompicapo composto di pezzi dispersi che sembrano non riuscire ad assemblarsi, nonostante ciascuno di essi, preso in sé, possa avere un messaggio chiaro e contundente.





Progettare a partire da un segno: l'ultima collezione di Vaselli
La serie Hoop declina un gesto morfologico in una famiglia di arredi da bagno in travertino, un incontro tra la poesia della materia e il rigore della forma.